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Euro digitale, M. Doria (Banca d’Italia): “Sarà inclusivo, non lasceremo fuori nessuno”

L’Euro digitale è importante perché rappresenta nel mondo digitale quello che la banconota rappresenta nel mondo fisico: una moneta pubblica che guarda alle persone perché ciascuno possa avere, con caratteristiche di sicurezza e affidabilità, la certezza di pagare anche con dimensione digitale con la moneta pubblica”.

Lo ha detto Massimo Doria, vice capo del dipartimento Circolazione monetaria e Pagamenti al dettaglio di Banca d’Italia, intervenendo all’università LUMSA in occasione della presentazione del volume “Piattaforme digitali e servizi di pagamento” (EGEA, 2023), a cura di Claudio Giannotti (professore ordinario di economia degli intermediari finanziari dell’Università LUMSA)e di Antonio Perrucci (direttore laboratorio sull’ecosistema digitale di Astrid e docente dell’Università LUMSA).

Ricordiamo che l’Euro digitale, il progetto portato avanti dalla BCE, è entrato nella fase 2, quella della ‘preparazione’.

E’ importante perché non è ostile rispetto alle banche che rimarranno protagoniste nella distribuzione dell’euro digitale, che non devono valutare le necessità di questa operazione guardando il mercato oggi, ma guardando un mercato ‘a tendere’. A questa esigenza risponde un euro digitale che sia moneta pubblica caratterizzata da privacy, integrazione e soprattutto inclusività. Questo significa che l’euro digitale, se sarà emesso, sarà costruito per essere reso disponibile per tutti. L’impegno di Banca d’Italia è renderla una moneta pubblica, disponibile a tutti: a chi ha problemi, disabilità, condizioni di difficoltà finanziaria, scarsa propensione tecnologica. Avere uno strumento che si affiancherà al contante, anche nel mondo digitale, significherà non lasciare fuori nessuno. Questo dà il senso dell’impegno delle pubbliche istituzioni, con le quali cooperiamo per questo obiettivo” ha poi concluso il dirigente di Bankitalia.

EURO DIGITALE, REGOLAMENTAZIONE E TREND IN CRESCITA

Quello dell’euro digitale è un argomento su cui si sono pronunciati anche Enrico Susta– co-direttore Fabrick e responsabile dei sistemi di pagamento Gruppo Sella- che lo ha definito un metodo di pagamento “che offrirà presto al mercato una grande alternativa agli attuali schemi, un elemento di discontinuità importante per diffusione e inclusività”; e Perrucci, definendolo “una sfida affascinante che nei due anni di sperimentazione dovrà chiarire non solo le regole ma anche le dinamiche di utilizzo, e un tema di carattere sociale per cercare di appianare le diseguaglianze”. 

Tra gli ulteriori spunti e temi del dibattito, grande importanza hanno quello del controllo e della regolamentazione degli attori del mercato, di cui ha parlato nel keynote speech Alessandra Perrazzelli, vicedirettrice generale Banca d’Italia, é quello di un trend indiscutibilmente in crescita e da cui non si tornerà indietro. Su questo, di particolare rilievo sono i dati riportati da Annalisa Areni– Head of client strategies UniCredit: 206 miliardi di pagamenti digitali nel primo semestre del 2023, di cui la metà contactless, e una previsione di 440 miliardi entro al fine dell’anno. In sostanza, una crescita complessiva del 25% e addirittura del 97% per quelli da mobile e wearable, pari a un volume di 25 miliardi. 

Protagonisti della presentazione aperta dai saluti del Rettore dell’Università Lumsa, Francesco Bonini e presieduta da Franco Bassanini, presidente Astrid, anche Michele Centemero, Country manager Italia Mastercard; Maria Antonietta Scopelliti, Segretario generale CONSOB; Filippo Maria Signoretti, Head of merchant solutions division Italy, Nexi; Marco Siracusano, Amministratore delegato Postepay; e Guido Stazi, Segretario generale AGCM. 

Nelle conclusioni Giannotti, ha sottolineato il ruolo dell’università nella ricerca, il contributo dato allo sviluppo di un ecosistema che semplifica la vita di cittadini e imprese, e l’importanza dell’integrazione tra ricercatori e industry. 

IL LIBRO– “Piattaforme digitali e servizi di pagamento” rappresenta una vera e propria mappatura della fase di transizione che sta attraversando il sistema dei servizi di pagamento, in un mondo che sembra accogliere favorevolmente la diminuzione dell’uso di banconote e monete a fronte della sempre maggiore diffusione di possibilità di pagamento innovative e soprattutto, digitali. Coloro che offrono servizi di pagamento elettronici partecipano a un mercato molto affollato, caratterizzato dalla presenza di piattaforme digitali che – al tempo stesso – collaborano e competono con gli altri operatori alla ricerca del modello organizzativo vincente. L’evoluzione della tecnologia, a cominciare dal ricorso dei sistemi di intelligenza artificiale rappresenta uno dei fattori di questa transizione, con opportunità e rischi. Ulteriore spunto di discussione proposto dalla pubblicazione è il dibattito innescato dalla ventilata introduzione del cosiddetto “Euro digitale” (Central Bank Digital Currency – CBDC) da parte della BCE con le banche centrali nazionali dei paesi dell’area dell’euro. Senza trascurare l’impatto che questo equivalente digitale del contante potrebbe avere sulle abitudini di pagamento dei cittadini e delle imprese.

Per approfondire:

Euro digitale, il presidente della Bundesbank tedesca: “Al via tra 5 anni”

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