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Euro digitale, al via il progetto della BCE

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Euro digitale, parte la fase istruttoria

A nove mesi circa dal primo Rapporto pubblicato dalla Banca centrale europea (Bce), oggi il suo Consiglio direttivo ha annunciato l’avvio della fase istruttoria del progetto sull’euro digitale.

Dopo numerosi momenti di confronto e condivisione, di analisi e consultazioni, anche rivolte a professionisti e cittadini, compresi i risultati preliminari delle prime sperimentazioni, abbiamo deciso di cambiare marcia di correre più spediti con il primo progetto ufficiale di euro digitale”, ha dichiarato Pachal Donohoe, Presidente dell’Eurogruppo.

La fase istruttoria durerà 24 mesi e avrà lo scopo di individuare e affrontare le questioni chiave relative alla progettazione e la distribuzione dell’euro digitale.

L’impatto sull’Eurozona

Ovviamente, la valuta europea digitale dovrà essere tutelata da ogni attività illecita e non dovrà causare problemi di instabilità monetaria e/o finanziaria all’interno dell’Eurozona.

Superati i primi ostacoli regolatori e garantite tutte le condizioni di sicurezza necessarie, l’euro digitale dovrà quindi essere progettato e poi distribuito, in ogni caso ad integrazione della moneta corrente, non in sostituzione.

Ci impegneremo ad informare costantemente il Parlamento e le altre istituzioni europee sui risultati raggiunti – ha spiegato in una nota ufficiale Fabio Panetta, membro del Consiglio della Bce e presidente della task force sull’euro digitale – saranno coinvolti ovviamente anche i cittadini e l’intera industria dei sistemi di pagamento”.

Al di là di alcuni aspetti relativi al design, su cui la Bce lavorerà per raggiungere la massima efficienza e funzionalità, l’euro digitale dovrà prima di tutto essere sicuro sotto ogni aspetto e accessibile a tutti.

Privacy, sicurezza ed efficienza energetica

La fase dell’istruttoria servirà anche a comprendere in che modo tale valuta digitale potrà o meno impattare sul mercato e con quali conseguenze, anche in chiave privacy.

Le sperimentazioni fin qui condotte dalle banche centrali di ogni singolo Paese dell’Unione sono servite per ricavare dati utili in diverse aree critiche, tra cui: tutela dei dati personali e sensibili, antiriciclaggio e cybersecurity, accessibilità (anche offline) e circolazione della valuta.

In nessun caso sono stati rilevati impedimenti al suo utilizzo. Durante i test sono state impiegate tecnologie come la blockchain e il sistema europeo Tips (Target Instant Payment Settlement), che sono state in grado di elaborare più di 40 mila transazioni al secondo.

Interessante anche la valutazione di sostenibilità ambientale che secondo la Bce vede un consumo di energia nelle decine di migliaia di transazioni elettroniche al secondo di molto inferiore rispetto al dato relativo alle altre criptovalute come il bitcoin.

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