Nuova proposta della Commissione europea per la nascita di un’impresa comune, finalizzata allo sviluppo delle reti e dei servizi di nuova generazione (smart networks and services), basata sul modello di partenariato strategico pubblico-privato.
Obiettivo dell’iniziativa (che fa parte del “Single Basic Act”) è coordinare le attività di ricerca e innovazione sulla tecnologia 6G e accelerare la diffusione delle reti 5G in Europa, rispettivamente a valere sul programma Horizon e sul meccanismo per collegare l’Europa digitale (CEF-Digital).
L’impresa comune potrà contare su 900 milioni di euro di investimenti pubblici, attraverso il bilancio a lungo termine 2021-2027, ma con il contributo del settore privato tale investimento raggiungerà il totale di almeno 1,8 miliardi di euro.
La proposta dovrà ora esser discussa tra gli Stati membri in sede di Consiglio, con un probabile via libera atteso per l’autunno prossimo.
Due gli obiettivi da raggiungere: promuovere la sovranità tecnologica europea sul 6G e accelerare la realizzazione e la diffusione della rete 5G per favorire la transizione digitale e verde dell’economia e della società.
Sostanzialmente, Bruxelles vuole dire la sua nella corsa globale alle nuove tecnologie, senza collocarsi in posizione subalterna rispetto al conflitto per la primazia tecnologica in atto fra Usa e Cina.
La proposta della Commissione contiene inoltre un nuovo modello di governance dell’innovazione, basata su un PPP con il comparto industriale alla guida della transizione digitale insieme alla Commissione.
La certezza del budget, per l’intero periodo di bilancio dei prossimi sette anni, consentirà la pianificazione strategica e l’attuazione del programma di ricerca sulla tecnologia 6G, che sarà accompagnato da una tabella di marcia condivisa.