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eTourism. Bit2017, il marketing sportivo. intervista a Alessandro Noto

Da Domenica 2 a Martedì 4 Aprile 2017 si terrà a Milano la Borsa Internazionale del Turismo: da oltre trent’anni BIT favorisce l’incontro tra decision maker, esperti del settore e buyer accuratamente selezionati e profilati, provenienti da varie aree geografiche e settori merceologici. Le sedi dell’evento saranno Fieramilanocity (l’innovativo quartiere fieristico cittadino) e il MiCo (uno tra i più grandi centri congressi d’Europa e del mondo).

Con Alessandro Noto, Digital Marketing Consultant per la Federazione Italiana Scherma, che alla Bit parlerà dell’evento come vantaggio per la destinazione, affrontiamo qui il tema del marketing sportivo laddove eventi e manifestazioni, soprattutto nei periodi di bassa stagione, possono risultare particolarmente efficaci per la promozione del territorio. Tema a me particolarmente caro essendo stato tesserato per più di 20 anni alla Federazione Italiana Scherma e inserito nel Comitato Organizzatore Locale dei Campionati Italiani Assoluti di Scherma nel 2013 a Trieste e nel Comitato Organizzatore Locale di una prova di Coppa del Mondo di Sciabola femminile a Bolzano nel 2014.

Alex Kornfeind: Lo Sport può veramente favorire il turismo verso una destinazione?

Alessandro Noto: Lo sport è senza dubbio un’ottima scusa per viaggiare. Chi pratica sport ha il viaggio nel proprio DNA. Qualsiasi disciplina sportiva prevede trasferte in Italia e all’estero ed è un’ottima occasione per conoscere nuovi posti, nuove culture e tradizioni. Ma non solo. Moltissimi eventi sportivi sono per gli appassionati una ghiotta occasione per viaggiare, coniugando passione sportiva e turismo.

Alex Kornfeind: La Scherma di per sè non ha il seguito degli Sport più popolari come il calcio o la pallacanestro; come si spiega allora il successo della vostra iniziativa City Partner?

Alessandro Noto: È vero, la Scherma non può vantare i numeri del calcio o di altri sport sicuramente più seguiti ma in questi ultimi dieci anni vi è stata una crescita costante sia in termini di praticanti che di appassionati. Il successo del progetto City Partner si spiega molto semplicemente. I nostri eventi in calendario si svolgono prevalentemente in città medio piccole come Ravenna, Cagliari, Acireale o Udine e in periodi di bassa stagione. In un weekend il nostro indotto garantisce tre/quattromila presenze che hanno un impatto notevole. Questo ha fatto comprendere alle amministrazioni locali il circolo virtuoso che si attiva con i nostri eventi e l’attivazione di una partnership è solo stata la logica conseguenza. Non secondaria l’importanza del peso specifico che questa tipologia ha nei rapporti tra i nostri club sul territorio e le amministrazioni locali. Come dicevo prima è un circolo virtuoso e positivo.

Alex Kornfeind: Il campione è ancora basilare per elevare la visibilità di uno Sport, magari incrementando affiliazioni, qui pensando a Tomba per lo sci e a Vezzali e Montano per la Scherma?

Alessandro Noto: Sicuramente si, i campioni sono i brand ambassador di ogni sport e più hanno impatto mediatico e più “sdoganano” sport un po’ meno conosciuti presso un pubblico più generalista. La nostra fortuna è stata quella di un costante ricambio generazionale anche in questo, non solo in pedana. Ieri c’erano Margherita Granbassi, Valentina Vezzali o Matteo Tagliariol mentre oggi abbiamo Rossella Fiamingo, Daniele Garozzo o Arianna Errigo, senza dimenticare la risorsa più preziosa in termini mediatici, cioè Beatrice Vio.

Alex Kornfeind: Social media e social network stanno influendo nei rapporti fra Sponsor e Atleti, o le rispettive Federazioni, con il fine di offrire maggiore visibilità agli eventi?

Alessandro Noto: Queste piattaforme hanno capovolto gli schemi che si erano consolidati nello scorso decennio. Allo sponsor, sia esso di un atleta, di un team o di una Federazione, non interessa più il logo sul campo gara o su un backdrop interviste. Quello che interessa è di entrare in modo coerente ed efficace nel processo di storytelling e nel dialogo con la fan base di riferimento. È un po’ come il product placement in un film, le marchette tradizionali e aggressive non vanno più, oggi vince la qualità del contenuto e l’engagement che si genera.

Alex Kornfeind: Il Fencing Mob è stato un evento di successo che ha raggiunto ogni continente. Le Federazioni nei diversi paesi hanno colto questa opportunità?

Alessandro Noto: in questi tre anni hanno aderito club provenienti da 45 paesi differenti e da tutti e cinque i continenti. Direi dunque che è stato colto ovunque lo spirito di questa iniziativa e mi giunge notizia che alcuni paesi, come ad esempio Ungheria, Francia e Stati Uniti, ne hanno avuto notevoli benefici in termini di promozione e attrazione di nuovi praticanti.  Del resto nello sport come nel turismo fare sistema è una delle regole basilari.

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