Una nuova ricerca pubblicata oggi ha rilevato come siano i ragazzi appartenenti alla fascia 18-24 anni i più consapevoli in Italia rispetto ad alcune minacce online, a partire dal furto di denaro e dal phishing, nonché l’hackeraggio dei propri device.
La ricerca commissionata da YouGov e Panda Security ha rilevato che più della metà delle persone (51% di media, ma 60% nelle isole) teme che un impostore, grazie alle proprie conoscenze informatiche, possa entrare in possesso di informazioni e così impersonarle tramite un vero e proprio furto di identità.
In un contesto in cui la preoccupazione più grande riguarda ancora l’intrusione in casa e il furto di oggetti personali, i millennials indicano in misura maggiore rispetto altri intervistati più senior- 59% contro una media del 44% – la sottrazione di denaro tramite Internet come una delle minacce più sentite, cosi come il phishing (53% contro 35%) e l’intrusione di un hacker nei propri device o sistemi (52% vs 37%). In generale piuttosto contenuta la percentuale di coloro che temono le intrusioni di organizzazioni governative nei propri dati personali (23%, con un incremento al 32% in Sicilia e Sardegna).
Hervé Lambert, Global Consumer Operation Manager di Panda Security, ha dichiarato: “Mai gli utenti hanno utilizzato in misura maggiore i servizi online quanto oggi e la minaccia alla sicurezza personale non è mai stata così grande. Possono essere prese semplici contromosse per ridurre la paura e combattere le minacce come il furto di identità semplicemente attivando la navigazione privata o utilizzando un password manager”.
Nonostante i crescenti timori e i costanti consigli forniti da più fonti autorevoli, i risultati indicano come ben il 40% delle persone utilizzi ancora la stessa password su più siti e account, con un picco del 51% tra chi si colloca nella fascia 25-34 anni. C’è poi un 11% che salva online le proprie password senza però proteggerle tramite un sistema di crittografia: anche qui i più giovani (18-24) si dimostrano anche i più accorti nell’evitare di esporsi a minacce (5%).
Inoltre, un quarto delle persone in Italia si affida semplicemente a un antivirus gratuito fornito con il dispositivo acquistato, mentre il 28% non esegue il back up dei dati salvandoli in più device o nel cloud.
Forse influenzati positivamente anche dalla recente introduzione della normativa GDPR, gli italiani ritengono (per il 56% contro il 40%) che le aziende europee trattino correttamente i loro dati personali, con gli uomini più convinti delle donne (62% vs 45%) del corretto operato dei player continentali.