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ePayment: se la carta di credito diventa invisibile

carrello

Immagina di entrare al supermercato, riempire il carrello e al fine andartene senza bisogno di pagare (fisicamente) con soldi o carte di credito. Niente casse, insomma, niente pagamenti fisici. Non è un sogno ma un futuro alquanto prossimo nel quale la semplice presenza in un luogo consentirà di registrare in digitale la presenza di chiunque e di ritirare i soldi in automatico dal borsellino virtuale presente nello smartphone di tutti.

Ne ha parlato al sito della Bbc Amer Saied, il Ceo di Barclaycard, secondo cui le carte di credito sono sul viale del tramonto, dopo 50 anni di onorato servizio.

Presto per fare la spesa basterà lo smartphone, il prelievo del contante avverrà in maniera “seamless” e anche il controllo dei pagamenti avverrà in digitale, con il contatto diretto fra la banca e il conto online che sarà totalmente automatico.

Il processo è in corso e la sostituzione di carte di credito e POS con sistemi digitali basati su connessioni con oggetti connessi (wearable) è in corso e nei prossimi 10 anni accanto a banconote, monete e carte di plastica nuovi strumenti di pagamento assumeranno sempre più peso.

Wearable che non necessariamente coincideranno con lo smartphone, perché il chip per i pagamenti potrà essere incorporato in un anello, in una catenina o un braccialetto. Wearable appunto.

Tanto più che l’identità dei clienti sarà sempre più diffusamente controllata da scanner e impronte digitali, con sistemi di sicurezza più sicuri per il tracking delle transazioni e la verifica biometrica dell’identità del cliente.

La crescita dei pagamenti virtuali d’altra parte è già un dato di fatto, basti pensare alla crescente pratica dei pagamenti online con servizi come Amazon e Uber. Un trend in crescita: nel Regno Unito, ad esempio, secondo la UK Cards Association, saranno 25 miliardi i pagamenti con qualunque genere di carta nel 2025, più del doppio rispetto ai 12,6 miliardi del 2015.  I pagamenti con carta di credito saranno 3,6 miliardi nel 2025 a fronte dei 2,5 miliardi del 2015.

Il rischio principale secondo gli esperti riguarda l’accumulo di debiti ingenti da parte dei consumatori che non percepiscono l’entità della spesa pagando in modalità sempre più virtuale. Un problema con cui i circuiti di carte dovranno fare i conti nei prossimi anni.

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