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ePayment: 9 aziende su 10 a rischio cyber attacchi

Più dell’80% delle aziende globali è a rischio cyber attacchi per quanto riguardo i pagamenti elettronici, in particolare con carta di credito.

E’ quanto emerge dal Verizon 2015 Pci Compliance Report, che ha condotto una serie di test sulla conformità –delle aziende esaminate- al Payment Card Industry Data Security Standard (Pci Dss), dal quale si evidenza che l’80% delle aziende non supera nemmeno la verifica intermedia alla conformità Pci.

Dati da non sottovalutare quelli sull’e-payment, un settore in continua espansione ma che sta subendo un crescente numero di attacchi. Secondo l’analisi Verizon, nel 2014 su un campione di 9.700 aziende, sono stati rilevate circa 43 milioni di violazioni ai sistemi di sicurezza, un trend che dal 2009 ha un tasso di crescita annuo del 66%.

Bisogna anche considerare che l’uso della carta di credito e i pagamenti online sono in crescente aumento, infatti circa 2 persone su 3 effettuano pagamenti online o con carte. Secondo stime, nel 2015 il totale delle transazioni elettroniche su scala globale dovrebbe superare i 20 trilioni di dollari. Senza contare i pagamenti online con strumenti come quali Paypal o altri servizi di mPayment che fanno lievitare le stime di +2.17 trilioni.

Il settore dell’ePayment ma soprattutto la necessità di una maggiore sicurezza – viste le cifre in ballo – richiedono da parte delle aziende un maggiore impegno per l’implementazione di sistemi di sicurezza e risk assesment che siano rivolti alla protezione e tutela dei dati dei singoli clienti. In altre parole, l’azienda deve ispirare fiducia nel cliente e per farlo, deve investire in sicurezza e, nella migliore delle ipotesi, garantirla.

Dai risultati emersi, il 69% dei consumatori è meno incline ad avere rapporti con una azienda i cui dati siano stati violati. D’altra parte dal 2013 al 2014 c’è stato un aumento nei protocolli di conformità al Pci, aumentando per 11 dei 12 prerequisiti Pci con un incremento medio alla conformità del 18%.

Ma non tutto è perso. Tra i risultati più positivi c’è il quasi raddoppio del numero di aziende conformi al Pci rispetto al 2013. Un piccolo passo in avanti per un maggior livello di sicurezza che però non può essere scambiato per un traguardo raggiunto.

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