INDUSTRIE

Eolico in crisi: installazioni in Italia giù del 76%

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Insorge l’Associazione nazionale energia del vento, che attende un intervento da parte del Governo. ‘Le aziende - tuona l’Anev -  saranno costrette a chiudere o a fuggire all’estero.

Un settore, quello dell’eolico, gravemente in crisi. Preoccupata l’Anev, Agenzia nazionale energia del vento, nel segnalare il calo di installazioni relativo al 2014: -76% rispetto all’anno precedente. Soltanto 107 i Mw di energia eolica installati in Italia. Un declino che ha portato dai circa 37.000 occupati del 2012, ai 34.000 del 2013 fino ai 30.000 del 2014. ‘E ingiustificabile – sostiene l’Anev –  se riferito ad un settore che al 2020 ha un potenziale di oltre 67.000 occupati e che ha tutti i margini per crescere ancora e apportare benefici al nostro Paese, in termini di sviluppo e crescita economica, soprattutto nelle regioni meridionali dove c’è più carenza di lavoro’.

Per l’associazione, il sistema delle aste al ribasso per l’assegnazione degli incentivi per l’eolico sarebbe fortemente penalizzante per le aziende del settore. La crisi sarebbe iniziata, infatti, nel 2012 proprio con l’introduzione delle nuove incentivazioni. ‘Le aziende dell’eolico aspettavano che il Ministero dello Sviluppo Economico entro la fine dell’anno scorso emanasse alcuni correttivi per le aste ma il Decreto per la definizione dei contingenti 2016 – 2020 non è stato ancora emanato. Più il tempo passa e più le aziende saranno costrette a chiudere o a fuggire all’estero, mettendo in ginocchio un intero comparto industriale”.

L’Agenzia nazionale energia del vento si aspetta, dunque, che il Governo adesso intervenga tempestivamente per garantire alle industrie la sopravvivenza e si augura che vengano accolte le proposte già avanzate dal settore: evitare il progressivo innalzamento dei livelli di sconto; rendere operativo il meccanismo di scorrimento della graduatoria prima dei 42 mesi attualmente previsti; consentire l’uscita anticipata dalle graduatorie dei progetti irrealizzabili.

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