11mila candidature da leggere in un mese per selezionare circa 100 CV. Sono numeri da capogiro, da Guinnes dei primati. Per riuscirci un’azienda o affida il compito a un team composto da diversi cacciatori di teste o preferisce un sistema di recruiting basato sull’intelligenza artificiale (IA) come, per esempio, ha fatto Unilever, che ha assunto dipendenti facendo la prima scrematura con piattaforme di gamification e colloqui analizzati da sistemi di IA, e come ha sperimentato Ikea, che l’anno scorso, in un progetto pilota, ha ‘assunto’ il robot Vera (in grado di intervistare fino a 1.500 candidati in un solo giorno lavorativo) per effettuare negli Stati Uniti il primo colloquio conoscitivo e, secondo uno dei creatori, è anche impiegato da 200 compagnie russe nella selezione del personale per fare la prima selezione delle migliaia di curricula di persone disposte a lavorare nei negozi in Russia. Al momento Vera parla solo due lingue: russo e inglese.
Sarà anche per quest’ultimo limite che Enrico Mentana ha scelto una terza modalità, leggere di persona oltre 11mila candidature in un mese (!) per selezionare circa cento giornalisti per il colloquio e a sua volta scegliere le persone giuste per il giornale online che sta fondando. Una nuova #maratonamentana. Sarebbe come leggere ogni giorno un libro di 350 pagine. Il giornalista l’11 agosto ha dato la comunicazione su Facebook con nonchalance: “A quelli che mi hanno mandato il loro interessamento a far parte del giornale on line: sto leggendo tutte le vostre mail, entro fine agosto avrò finito. Ne selezionerò un centinaio, il che vuol dire deludere oltre 11mila di voi. Non è certo piacevole, ma è inevitabile. Sappiate solo che non salto una riga dei vostri scritti”.
Luca Tomassini (Vetrya): ‘La soluzione? Una combinazione di strumenti che riesca a conciliare le potenzialità dell’automazione con la discrezionalità ancora propria solo degli esseri umani’
Abbiamo chiesto un commento sul sistema di recruiting di Mentana a Luca Tomassini, fondatore e AD del Gruppo Vetrya, che nel suo ultimo libro ‘L’innovazione non chiede permesso’ scrive “l’Intelligenza artificiale sarà il prossimo passo, la svolta decisiva dell’innovazione digitale”. Per Tomassini l’IA condizionerà il futuro in ogni settore, compresa la selezione del personale.
Key4biz. AI first anche nella selezione del personale?
Luca Tomassini. Esistono già esperienze di recruitment basate su strumenti di intelligenza artificiale; ne ho parlato nel mio libro, citando il caso del robot Vera, realizzato da una startup russa. Personalmente credo che in un ambito del genere, specialmente quando si tratta di profili più complessi delle semplici mansioni operative, paghi una combinazione di strumenti che riesca a conciliare le potenzialità dell’automazione con la discrezionalità ancora propria solo degli esseri umani.
Key4biz. Al posto di Enrico Mentana lei avrebbe utilizzato un sistema di IA o avrebbe letto, una per una, le candidature?
Luca Tomassini. Sono certo che Mentana abbia fatto un lavoro incomparabilmente superiore a quello di un sistema di intelligenza artificiale. Forse io avrei chiamato Mentana.
Key4biz. Vetrya in quali settori sta utilizzando l’intelligenza artificiale?
Luca Tomassini. Il nostro gruppo è stato pionieristico anche su questo fronte: abbiamo sviluppato Epikall, una piattaforma di servizi cognitivi, basati su intelligenza artificiale, che spaziano dalla moderazione di contenuti alla motion detection, fino al riconoscimento vocale e facciale. Un esempio di applicazione è Welcome Vetrya, la virtual receptionist che abbiamo esposto alla Microsoft House.
Key4biz. Ha dichiarato che l’IA condizionerà il futuro in ogni settore, perché?
Luca Tomassini. In estrema sintesi, l’intelligenza artificiale è la combinazione di una potenza di calcolo virtualmente infinita con la capacità di apprendere autonomamente dai propri errori e quindi automigliorarsi continuamente. In altri termini, non si tratta di un miglioramento delle macchine esistenti, ma di una rivoluzione nel modo stesso di concepire il processo del computing. Possiamo solo immaginare le implicazioni di una simile tecnologia, che attraversa i confini e spariglia le carte in ogni ambito del business finora noto: rendendolo più vicino a noi e alle nostre esigenze, ma anche più invasivo della nostra vita, fino a diventare potenzialmente in grado di modificare la nostra stessa natura, mescolando uomo e macchina. Dobbiamo lavorare perché questo sviluppo si traduca in un miglioramento radicale della nostra esperienza vitale, senza perdere di vista la scintilla umana che era e resta tuttora imprescindibile.
Ecco, Enrico Mentana si affida e si fida solo della sua scintilla umana per selezionare la squadra per il giornale online che sta fondando. Alla faccia dell’intelligenza artificiale.