Fonti energetiche rinnovabili e sistemi di accumulo, il panorama delle tecnologie dedicate all’efficienza energetica sta mutando rapidamente, grazie all’innovazione e agli investimenti crescenti. Il nuovo Rapporto di Agici-Oir, “Rinnovabili e accumuli: una nuova era per il settore energetico”, propone un tema considerato di frontiera e ancora emergente, ma centrale per lo sviluppo dei progetti smart city e per la ripresa economica in Italia e in tutta Europa, che non può che passare per i concetti di efficienza, ottimizzazione delle risorse e riuso.
Secondo i dati raccolti dagli analisti di Agici, nel nostro Paese “si prevede che il mercato delle “battery energy storage” al 2020 raggiunga 1,35 miliardi di euro di valore, con oltre 1.300 megawatt installati – ha dichiarato a “La Repubblica” Andrea Gilardoni, docente alla Bocconi e responsabile di Agici – Saranno fondamentali per garantire l’equilibrio di un sistema che vede le rinnovabili coprire stabilmente il 40% del fabbisogno energetico nazionale”.
Le batterie di nuova generazione per l’accumulo di energia elettrica rivoluzionerà i settori dei trasporti, dell’edilizia e dell’energia nel suo complesso, con nuove infrastrutture e servizi avanzati. Entro la fine dell’anno, si legge nell’articolo, sarà abbattuto il muro dei 2 mila gigawatt installati in tutto il mondo tra eolico, fotovoltaico e geotermico.
“Il mercato delle batterie mostrerà nel breve una dinamica simile a quella del fotovoltaico degli ultimi anni, con un calo dei prezzi che andrà di pari passo con lo sviluppo della domanda. Un calo dei prezzi che per l’energy storage potrà essere anche del 50% entro il 2020”, spiega ancora Gilardoni al quotidiano.
Come per le rinnovabili un decennio fa, si è partiti da numeri bassissimi: “Tanto è vero che alla fine dello scorso anno, nel settore delle batterie solo il 2% è coperto dalle tecnologie più innovative (come batterie a piombo acido, agli ioni di litio, alcaline o a flusso). Ma i sistemi innovativi arriveranno si moltiplicheranno con un fattore 10 entro il 2025, raggiungendo i 20 gigawatt installati”.
Il Rapporto evidenzia tuttavia che per favorire la crescita di tale tecnologia (“battery energy storage”) vanno rimossi ostacoli regolatori e colmate lacune normative. Servirebbe un intervento dell’Unione europea, che sbaragli le resistenze di settore e favorisca i nuovi investimenti.