I consumatori degli Stati dell’Unione europea potrebbero risparmiare fino a 71 miliardi di euro, con risultati simili negli anni successivi, qualora la flessibilità della domanda (DSF) venisse pienamente sfruttata entro il 2030.
È quanto illustrato nel nuovo report DNV pubblicato da smartEn – Smart Energy Europe e supportato da Eaton, Enel X, EDF e Voltalis, dal titolo “Demand-side flexibility in the EU: Quantification of benefits in 2030”, che quantifica i benefici di una piena diffusione della flessibilità della domanda (DSF) nell’Unione e mira a facilitare le decisioni sulla riduzione dei gas serra.
Michael Villa, Executive Director di smartEn, dichiara: “Siamo molto soddisfatti del fatto che, tra gli interventi di Emergency Market Design, sia stato introdotto un obiettivo di riduzione dei picchi di richiesta di energia elettrica, così da favorire un consumo flessibile sulla base dei diversi momenti della giornata. Come sottolineato nello studio DNV, è fondamentale che i consumatori assumano un ruolo attivo sin da subito per contrastare questa situazione di emergenza e proseguano il proprio impegno anche nel 2030, per contribuire all’integrazione dell’elettricità rinnovabile e raggiungere il nostro obiettivo di riduzione di 55GHG in modo economicamente vantaggioso”.
Seydou Kane, Vice President, Public Affairs, Corporate, EMEA di Eaton, prosegue: “Questo studio mostra in che modo le famiglie e le aziende che abitualmente hanno sempre pagato per usufruire dell’energia potrebbero risparmiare, guadagnare e ridurre la pressione sulla rete elettrica se venissero incoraggiate a investire in tecnologie che consentano loro di accedere ai vantaggi portati da una maggiore flessibilità”.
Daniele Andreoli, Head of Demand Response di Enel X Global Retail, sottolinea: “Lo studio rappresenta una pietra miliare per l’ulteriore sviluppo di soluzioni per la demand-side flexibility, in quanto rivela e quantifica chiaramente il ruolo cruciale del consumo flessibile per raggiungere la transizione energetica in modo sostenibile e conveniente”.
Carmen Munoz, Head of downstream activities di EDF R&D, conclude: “La flessibilità della domanda offre enormi opportunità per la riduzione delle emissioni e per la gestione delle crisi. Dobbiamo rimanere ambiziosi e, al contempo, cauti nel promuovere e sbloccare gli investimenti necessari solo per quelle risorse che possono efficacemente raggiungere la neutralità climatica”.
Finora non è mai stata effettuata una valutazione completa del potenziale della DSF all’interno dell’UE. Si tratta di un’efficace analisi sull’entità delle riduzioni delle emissioni e sul taglio dei costi che si potrebbero ottenere se le famiglie e le aziende fossero messe in condizione e incoraggiate a svolgere un ruolo più attivo nel mercato dell’energia.
Prendendo in considerazione uno scenario in cui la flessibilità della domanda venisse sfruttata appieno da edifici, veicoli elettrici e industria, nel 2030 verrebbero raggiunti, tra gli altri, i seguenti risultati:
- 37,5 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra risparmiate ogni anno
- Da 11,1 a 29,1 miliardi di euro risparmiati ogni anno in termini di investimenti nella rete di distribuzione
- 71 miliardi di euro risparmiati ogni anno direttamente dai consumatori
- La riduzione delle energie rinnovabili si attesterebbe a meno 61% (15,5 TWh)
- 2,7 miliardi di euro risparmiati ogni anno per rispondere ai picchi nella domanda
Lo studio DNV include preziose informazioni a supporto dei prossimi negoziati Fit for 55 volti a incentivare la maggiore implementazione di risorse energetiche digitali e decentralizzate e a stimolare la piena attivazione della flessibilità della domanda a favore dei consumatori e dell’intero sistema energetico.