L’anno passato si era chiuso con prospettive di crescita incoraggianti nel settore dell’energia. Gli investimenti globali crescevano, con una stima del +2% annuo, il dato migliore degli ultimi sei anni.
Tutto questo prima dell’esplosione della pandemia di Covid-19.
Oggi le stesse stime ci restituiscono un panorama energetico mondiale completamente stravolto. Secondo il nuovo Report dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA), l’epidemia ha congelato il mercato dell’energia e fatto crollare gli investimenti.
Energia, emorragia di investimenti
Gli esperti si attendono un crollo della spesa energetica mondiale del -20% entro la fine del 2020, cioè 400 miliardi di dollari circa in meno.
“Un crollo che preoccupa – ha dichiarato Fatih Birol direttore dell’Agenzia – perché significa una possibile perdita di posti di lavoro, la rinuncia ad opportunità di crescita e una crisi negli approvvigionamenti energetici, fondamentali per la fase post Covid-19”.
“Un crollo che andrebbe anche a danneggiare il processo di transizione energetica green – ha aggiunto il direttore – con una riduzione della spesa in tecnologie per la clean energy, la decarbonizzazione e la sostenibilità”.
A livello fiscale, gli Stati registrerebbero mancate entrate per almeno 1.000 miliardi di dollari nel 2020, secondo lo studio, a causa di una combinazione di calo della domanda, prezzi più bassi e bollette non pagate sia di utenze domestiche, sia di attività commerciali ed imprenditoriali.
Gli investimenti mondiali in petrolio e gas naturale caleranno di un terzo rispetto all’anno passato, che tradotto significa 132 miliardi di dollari in meno.
Il petrolio, in particolare, vedrà ridurre l’offerta di quasi 9 milioni di barili al giorno da qui al 2025.
La crisi del petrolio e dell’elettricità
Con 4 miliardi di persone in isolamento, attività economiche, commerciali ed industriali ferme (tranne i settori indispensabili), la domanda giornaliera è scesa a 25 milioni di barili di petrolio in meno.
Giù anche gli investimenti nel settore dell’elettrificazione: -10% per il 2020, con gravi ripercussioni sull’innovazione e la sicurezza dei sistemi e delle infrastrutture.
La reazione a catena arriverebbe a travolgere anche il settore dell’efficienza energetica, che potrebbe registrare una diminuzione della spesa tra il -10/-15% entro la fine dell’anno.