Presentati ieri i risultati del primo semestre 2017 del Gruppo ENEL. È stato l’amministratore delegato, Francesco Starace, a commentare i risultati durante la conference call serale, che confermano un utile netto ordinario a 1.809 milioni di euro, contro i 1.742 milioni di euro nel primo semestre 2016, con una crescita su base annua del 3,8%.
Una eventuale fusione tra Tim e Open Fiber “non ha senso, siamo completamente contrari, si tratta di una discussione inutile”. Così Francesco Starace, ad di Enel, che controlla Open Fiber insieme a Cdp -, ha risposto a un analista che in conference call chiedeva un commento su questa ipotesi. Starace ha quindi tagliato corto, aggiungendo che Enel va avanti sulla propria strada, “impegnata sullo sviluppo di Open Fiber”.
“La diversificazione geografica e tecnologica del nostro portafoglio di asset e di clienti, la robusta traiettoria di crescita e le azioni di semplificazione societaria ed efficienza operativa ci hanno permesso di conseguire una solida performance per quanto riguarda i principali indicatori finanziari del primo semestre del 2017”, ha spiegato Starace.
“Abbiamo infatti raggiunto una crescita del 3,8% dell’utile netto ordinario, nonostante le sfide poste dalle ridotte disponibilità di risorse per la generazione a livello globale e dalla situazione eccezionale verificatasi nella penisola iberica durante il semestre”.
Il margine operativo lordo si attesta a 7.678 milioni di euro. nel primo semestre 2016 era a 8.053 milioni di euro, la perdita è pari al 4,7% su base annua. Un effetto negativo, spiega la nota ENEL, “derivante dalle variazioni del perimetro di consolidamento e dal calo dei margini in Iberia è parzialmente compensato dal positivo effetto cambi e da una buona performance in Italia, in particolare nel segmento retail”.
I ricavi del primo semestre 2017, pari a 36.315 milioni di euro, presentano un incremento di 2.165 milioni di euro (+6,3%) rispetto al primo semestre 2016 dovuto: “ai maggiori ricavi per vendita di energia ai clienti finali e per trasporto di energia elettrica; alle maggiori attività di trading di energia elettrica e di vendita di combustibili; agli effetti positivi della variazione dei tassi di cambio, in particolare in America Latina”.
“Abbiamo realizzato ulteriori importanti progressi rispetto a ciascuno degli obiettivi del piano strategico di Gruppo presentato lo scorso novembre. Il nostro piano per la digitalizzazione sta accelerando i progressi su molte aree di business, con un focus particolare sull’efficienza operativa dove siamo ben posizionati per raggiungere il nostro obiettivo di fine anno”, ha continuato l’ad ENEL.
Gli investimenti nel primo semestre 2017 sono pari a 3.465 milioni di euro, in linea con il dato del 2016.
Le vendite di energia elettrica nel primo semestre 2017 ammontano a 138,6 TWh e registrano rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente un incremento di 7,6 TWh (+5,8%). In particolare si rilevano maggiori quantità vendute in Italia (+3,5 TWh), in America Latina (+4,8 TWh, principalmente per l’acquisizione di CELG), in Spagna (+1,5 TWh) ed in Romania (+1 TWh).
Il mix di produzione degli impianti ENEL è così suddiviso: 56,2% termo, 33% rinnovabili, 10,8% nucleare. L’obiettivo a lungo termine del Gruppo Enel resta la “decarbonizzazione del mix” entro il 2050.
L’energia rinnovabile dovrebbe contribuire a quasi la metà della capacità del Gruppo Enel nel 2019, stimata in 83 GW.
Su questo punto Starace ha affermato: “Per quanto riguarda la crescita industriale, il nostro focus su reti e rinnovabili fornisce un costante contributo ai risultati complessivi e alle rinnovabili in particolare. Nel settore delle energie rinnovabili prevediamo di mettere in esercizio altri 2 GW di capacità nella seconda parte dell’anno, rendendo il 2017 un altro anno record in termini di capacità installata”.
“Alla luce dei risultati e della performance operativa di questi sei mesi, possiamo quindi confermare i target economico-finanziari per il 2017”, ha precisato l’amministratore delegato di ENEL.
Per la parte restante del 2017 il Gruppo prevede “l’accelerazione degli investimenti in digitalizzazione, con il proseguimento della campagna di installazione degli smart meter di seconda generazione in Italia e il completamento dell’installazione dei contatori elettronici nella Penisola Iberica”.
E’ inoltre prevista l’accelerazione del roll-out della rete a fibra ottica intrapreso da OpEn Fiber, con oltre 1,7 milioni di case cablate per la fine dell’anno.