Enea studia un drone per l’emergenza in Ucraina, in particolare un drone per il controllo delle sorgenti radioattive. Questo genere di droni sono già stati usati in diverse occasioni presso fonti di radiazioni come centrali nucleari.
Un drone italiano per il controllo delle sorgenti radioattive, anche in casi di emergenza. E’ quanto sta studiando l’ENEA come capofila del progetto europeo “INCLUDING” (INnovative CLUster for raDIological and Nuclear emerGencies), nato nell’ambito del programma “Horizon 2020” della Commissione Europea per la prevenzione e la risposta ad emergenze radiologiche e nucleari. Questo sistema è stato già sperimentato con l’utilizzo di un drone “DJI Inspire” dotato di un contatore Geiger: in fase operativa, potrà consentire la misurazione delle radiazioni ionizzanti in una specifica area senza esporre alla contaminazione radioattiva eventuali tecnici e soccorritori. Il progetto sarà presentato nella prossima puntata di “Roma Drone Webinar Channel” (RDWC), il canale online su normativa, tecnologia e business degli Unmanned Aerial System (UAS), sul tema “Droni e innovazione. Università, laboratori e start-up lanciano nuovi progetti e applicazioni degli UAS”, che sarà trasmessa dopodomani giovedì 7 aprile (dalle ore 16) in diretta streaming sulla pagina Facebook @RomaDrone.