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ENEA lancia nuova piattaforma per la smart city e i cittadini diventano ‘sensori mobili’

Una nuova idea di città, più sostenibile a livello ambientale, centrata sulle persone e le loro esigenze quotidiane, ma anche sull’efficienza energetica, sulla resilienza ai cambiamenti climatici e i loro effetti meteorologici, sulle comunità attive e partecipate, sulla governance del territorio condivisa ed inclusiva, sull’ottimizzazione delle risorse naturali, energetiche ed idriche, su spazi verdi più estesi che assieme a tutto il resto fanno migliore la qualità della vita dei cittadini.

Di smart city si è parlato molto negli anni passati, per poi accantonare l’avanzato paradigma di sviluppo urbano in attesa di tempi migliori. Ieri l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) ha annunciato lo sviluppo di un modello innovativo di città del futuro.

Una nuova piattaforma di servizi aggregati, “Smart City Platform”, consentirà il contesto operativo dei progetti, con tre settori applicativi: servizi per edifici, infrastrutture pubbliche energivore e smart community.

Nell’ambito del progetto, oltre allo sviluppo di veri e propri prototipi per la gestione in tempo reale di servizi urbani integrati e agevolare la gestione operativa della città, sono state implementate soluzioni adattive, sistemi di valutazione delle prestazioni, diagnostica, ottimizzazione e software di comunicazione dati in tempo reale”, ha dichiarato in una nota ufficiale la responsabile del progetto, Claudia Meloni, divisione ENEA Smart Energy.

Inoltre, con oltre 31 articoli scientifici, l’organizzazione di workshop e la partecipazione a tavoli nazionali e network internazionali, sono state promosse attività di diffusione e coinvolgimento degli operatori e delle amministrazioni locali al fine di affiancare alla rivoluzione tecnologica una parallela rivoluzione culturale, per portare nuove tecnologie e modelli gestionali al mercato, alle imprese e ai Comuni, anche attraverso attività di formazione e implementazione di siti web per la comunicazione dei risultati della ricerca”, ha precisato Meloni.

In effetti, il modello smart city sviluppato dall’ENEA è frutto di test condotti in alcuni quartieri di Roma e in altri Comuni italiani, successivamente qualificati all’interno dello Smart Village del Centro ENEA Casaccia.

Al centro ricerche dell’Agenzia a Portici, invece, è stata sviluppata un’applicazione che permette ai cittadini di segnalare, ad un sistema informativo centralizzato, emergenze di diversa natura, riguardanti incendi, incidenti, atti vandalici, disservizi dell’illuminazione pubblica, di reti stradali e idriche, mancanza di segnaletica, problemi con la cartellonistica e con i rifiuti, più in generale segnalazioni per ogni tipo di pericolo o minaccia.

L’applicazione trasmetterà in modo automatico alle unità preposte alla risoluzione del problema segnalato tutte le informazioni necessarie, come geolocalizzazione, tipologia di evento ed immagini, essenziali per un intervento mirato in termini di attrezzature e risorse”, ha spiega in post sul sito dell’Agenzia Luigi De Rosa, il ricercatore ENEA che ha ideato e sviluppato il prototipo presso il laboratorio di BioGeoChimica Ambientale.

Il coinvolgimento dei singoli cittadini nel ruolo di ‘sensori mobili’ permette un monitoraggio in tempo reale e continuativo, in grado di superare le limitazioni dovute a eventuali scarsità di risorse economiche e di personale della Pubblica Amministrazione”.

Una volta risolta la problematica, l’autorità preposta, attraverso un’ulteriore app di servizio, potrà segnalare in tempo reale al sistema informativo la chiusura del problema e il rientro dalla situazione di emergenza o rischio.

Il modello di smart city dell’ENEA, che è ritenuto ‘replicabile’ in altri contesti urbani, si costituisce di diverse tecnologie tra loro integrate, tra cui: “smart home, “smart building“smart street, “lampioni intelligenti, “software per previsioni di rischio delle infrastrutture energetiche e idriche, “sistema basato su droni, “gestione delle acque e degli scarti organici, “piattaforma nazionale per il monitoraggio e la valutazione dei consumi delle infrastrutture pubbliche energivore, “Social Urban Network.

Il modello ENEA indica infine una vera e propria roadmap verso la smart city del futuro, frutto del lavoro di collaborazione con i principali istituti universitari nazionali, nell’ambito del progetto “Sviluppo di un modello integrato di Smart District Urbano” dell’Accordo di Programma con il Ministero dello Sviluppo Economico (Piano Triennale della Ricerca e Sviluppo, area “Efficienza energetica e risparmio di energia negli usi finali elettrici e interazione con altri vettori energetici”, tema di ricerca “Smart cities e smart communities”).

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