La mobilità elettrica e sostenibile continua a guadagnare terreno sui mercati internazionali e a contare sempre nuovi sostenitori. Secondo un nuovo studio di Navigant Research, “Electric Mobility in Smart Cities”, la vendita di veicoli elettrici (tra cui automobili, autobus, biciclette e scooter) genererà ricavi per 62,2 miliardi di dollari nel 2025.
Per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità urbana, per ridurre emissioni inquinanti e migliorare la qualità della vita in città, ma anche per promuovere l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili diminuendo l’impatto ambientale e allo stesso tempo potenziando la nostra capacità di resilienza ai cambiamenti climatici, lo studio evidenzia come le metropoli di tutto il mondo stiano puntando con decisione su progetti smart city e di mobilità intelligente ed alternativa (smart mobility), investendo soprattutto su emobility e sharing mobility.
Due gli elementi chiave che vengono evidenziati: la necessità di energia pulita e nuove infrastrutture. Un terzo argomento altrettanto fondamentale per lo sviluppo dell’emobility è l’efficienza delle batterie, in termini di durata e tempi di ricarica.
Secondo uno studio del Massachusetts Institute of Technology (Mit), già oggi, utilizzando la normale capacità delle batterie tradizionali (quelle che attualmente montiamo sulle nostre auto), sarebbe possibile gestire spostamenti in mobilità elettrica nel raggio di pochi chilometri in città, con una semplice ricarica quotidiana.
A riguardo, all’inizio dell’anno, il nostro Ministero delle Infrastrutture e dei Trasoprti ha emanato il nuovo regolamento per promuovere e favorire la trasformazione delle automobili tradizionali in veicoli a motore elettrico.
Sempre secondo il Mit, proprio grazie all’emobility, entro il 2025 gli Stati Uniti potrebbero veder ridurre le emissioni di CO2 dovute ai trasporti privati di almeno il 30%. L’energy storage è una frontiera su cui c’è molto da lavorare, ma sono diversi i benefici di cui potrà godere il cittadino automobilista.
Tra questi c’è la possibilità di ‘vendere’ la propria energia stoccata in batteria. Se ad esempio l’automobile per qualsiasi motivo è ferma in garage, o non la usiamo, c’è la possibilità di vendere l’energia elettrica conservata nella batteria direttamente alla rete nazionale.
Si tratta della tecnologia “vehicle-to-grid” (letteralmente dal veicolo alla rete) grazie alla quale i cittadini possono cedere energia elettrica alla rete di distribuzione guadagnandoci. La prima fase di commercializzazione in Europa è stata inaugurata a Copenhagen questa estate, grazie al lavoro del consorzio composto da Enel, Nissan, Energinet, Frederiksberg Forsyning e Nuvve.