Case nuove con parcheggi e box dotati, obbligatoriamente, di colonnine per ricaricare le auto elettriche. Prima di vedere edifici di questo genere occorre che i Comuni aggiornino i regolamenti edilizi, il prima possibile, la scadenza è il 31 dicembre 2017. L’obbligo di aggiornare la normativa discende dal Dlgs 257/2016, che ha modificato il testo unico edilizia. A sua volta, la norma attua la direttiva europea 2014/94 Ue che stabilisce i requisiti minimi per la realizzazione dei punti di ricarica dei mezzi elettrici. In particolare la legge italiana di riferimento obbliga di predisporre l’installazione di colonnine di ricarica per auto elettriche:
- Per tutti gli edifici non residenziali di nuova costruzione di superficie superiore a 500 metri quadri.
- Per gli edifici residenziali di nuova costruzione con almeno 10 unità abitative.
- Per i fabbricati già esistenti sottoposti a ristrutturazione edilizia di primo livello (ossia soggetti a un intervento che coinvolga almeno il 50% della superficie lorda e l’impianto termico).
Requisiti obbligatori per l’installazione delle colonnine di ricarica
Dal 2018 i costruttori dovranno attenersi a questi requisiti: le infrastrutture di ricarica devono consentire l’alimentazione di un veicolo per ogni parcheggio coperto o scoperto o per ciascun box auto presente nell’edificio.
Per i soli edifici residenziali di nuova costruzione, con almeno 10 appartamenti abitativi, il numero di spazi a parcheggio e box auto dotati di colonnine non deve essere inferiore al 20% del totale. Inoltre la norma definisce anche chi paga la corrente elettrica utilizzata, perché le colonnine dovranno consentire di misurare l’energia elettrica consumata attraverso tessere magnetiche individuali. Nel caso di una colonnina installata nel box di pertinenza di una singola proprietà, anche se in condominio, se l’allacciamento elettrico per lo spazio garage è comune, è possibile installare un contatore e procedere alla lettura dei consumi ogni anno, comunicandoli poi all’amministratore.
Solo 4 Comuni sono in regola
Se l’obbligo di adeguare la normativa scade a fine anno quanti sono i Comuni in regola? Solo 4 città, secondo il monitoraggio effettuato dal Sole24Ore: Bologna, Milano, Campobasso e Torino. Tutti gli altri se non si allineano cosa rischiano? Entra in gioco la Regione che può annullare i permessi per costruire.
Ma c’è da scommettere con l’arrivo del nuovo anno potrebbe arrivare anche la proroga che sposta la scadenza del 31 dicembre a una nuova data. Alla faccia della mobilità sostenibile.