Sulle rive del Danubio, in una cittadina tedesca tra Norimberga e Monaco di Baviera, si sperimentano i primi taxi volanti europei a motore elettrico. Una soluzione ibrida a dire il vero, quella progettata da Audi, Italdesign (gruppo Volkswagen) e Airbus, sul doppio registro ‘gomma-rotore’: a seconda delle esigenze si va un po’ in strada, un po’ volando.
Il mezzo, che si chiama “Pop.Up Next”, può ospitare due persone e muoversi sia su quattro ruote, sia volando, grazie al gancio offerto da un modulo volante capace di assicurare decollo e atterraggio verticali. Il progetto “Urban Air Mobility” di Italdesign, è stato portato avanti da Audi assieme all’Airbus e prevede la doppia possibilità di mobilità elettrica urbana: verticale e orizzontale.
Con la firma dell’accordo tra le parti presso la cittadina di Ingolstadt, quartier generale dell’Audi, partirà ufficialmente il primo progetto europeo di trasporti pubblici urbani elettrici in grado di volare (un progetto simile è in corso a Dubai con Daimler).
Nonostante dal 2010 la storica azienda di Moncalieri, fondata da Giorgetto Giugiaro, sia sotto il controllo di Lamborghini-Audi (sempre Gruppo Volkswagen), c’è tanta professionalità e creatività italiana in questo progetto, senza contare che, al tavolo della firma, oltre Christian Lösel (sindaco di Ingolstadt), Reinhard Brandl (membro del parlamento tedesco), Dorothee Bär (ministro tedesco per il digitale), Andreas Scheuer (ministro dei trasporti) e Bram Schot (Ceo ad interim di Audi), c’era l’italiana Grazia Vittadini, Chief Technology Officer del gigante francese dei cieli Airbus.
“Le auto connesse, elettriche e autonome renderanno più confortevole e pulito il traffico urbano e allo stesso tempo ci consentiranno di risparmiare spazio, garantendoci una migliore qualità della vita in città”, ha dichiarato Bram Schot, CEO ad interim di Audi.
“Questa terza dimensione della mobilità darà un contributo prezioso in futuro al raggiungimento di questo obiettivo, che è fondamentale per sviluppare un nuovo modello di mobilità in ambito urbano decarbonizzata ed intermodale”.
Si sceglie quindi il cielo per alleggerire il carico di traffico a terra, che secondo l’Unione europea costerà ai contribuenti fino a 300 miliardi di euro entro il 2030 (per tempo perso, spese sanitarie, incidenti, feriti e decessi). Il progetto rientra nel programma “European Innovation Partnership (EIP) on Smart Cities and Communities (SCC)” sostenuto dall’Unione europea, a cui partecipano anche le Città di Amburgo e Ginevra.