Elettrificazione dei trasporti, un paradigma di innovazione
La mobilità elettrica (eMobility) sta trasformando il nostro modo di spostarci, soprattutto in città ma non solo, senza fastidiosi rumori e senza emissioni inquinanti. Un modello di business che ben si adatta alle esigenze di sostenibilità ambientale fissate nero su bianco anche nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che garantirà per l’emobility e l’elettrificazione dei trasporti ingenti finanziarie, e nei piani collaterali del Governo per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di mitigazione dei cambiamenti climatici e di riduzione dell’inquinamento.
Vai al video integrale del webinar
Ma non si tratta solo di una svolta a livello industriale, bensì di una trasformazione sistemica, con un intero mondo che si sta volgendo verso l’era dell’elettrificazione della produzione, dei servizi e dei consumi. La mobilità elettrica, possiamo dire, rappresenta sempre più il driver principale di questa evoluzione.
Elettrificazione che ci consente anche di affrontare il problema della dipendenza energetica. Non può passare sotto banco il peso dei combustibili fossili e delle decisioni politiche passate, prese forse con scarsa lungimiranza, nella crisi che stiamo vivendo in questi mesi.
Da un anno, ormai, stiamo combattendo una guerra parallela a quella ucraina, ma non a suon di bombe, bensì di bollette sempre più pesanti per i portafogli delle famiglie e le casse delle imprese. Una guerra altrettanto destabilizzante e in grado di bloccare l’intero sistema Paese.
Ecco allora che le fonti energetiche rinnovabili, alla base dell’attuale transizione energetica, possono e hanno un ruolo davvero fondamentale per garantirci maggiore autonomia (siamo o no il Paese del sole e del vento?) e anche sicurezza energetica, ma anche un passo più rapido nella decarbonizzazione della nostra economica, perché è con con le rinnovabili che si alimenterà l’elettrificazione di mobilità e trasporti.
Diversi quindi gli aspetti su cui si può aprire un confronto e un percorso di crescita, il più possibile aperto ed inclusivo, tra cui certamente la centralità della rete elettrica, dell’infrastruttura di ricarica per i veicoli elettrici, delle tecnologie impiegate, come l’HPC, ma anche della sostenibilità ambientale di queste e delle batterie, fino alla possibilità di un’economia circolare più ampia.
Il webinar sull’emobility con Enel X Way, Alpitronic e Politecnico di Milano
Il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile
Domande fondamentali che sono state affrontate nel webinar di stamattina dal titolo “eMobility: una nuova filiera dell’innovazione. Il caso Alpitronic/Enel X Way”, moderato da Raffaele Barberio, direttore di Mobilità Futura, a cui hanno partecipato Massimiliano Calamai, Responsabile mercato Italia, Alpitronic, Giorgio De Champdorè, Head of Global Procurement eMobility, Enel X Way, Michela Longo, Professore associato, Politecnico di Milano
Si parte proprio dalla professoressa Michela Longo, che si occupa in particolare di ingegneria della mobilità e che ha illustrato il progetto del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile, finanziato tramite Pnrr con quasi 400 milioni di euro, composto di 25 università, e relativi centri di ricerca (si prevede il coinvolgimento di 696 ricercatori degli enti partner e di 574 neoassunti), che hanno unito le forze con 24 grandi imprese attive nell’ambito della mobilità e delle infrastrutture. L’obiettivo è accompagnare la transizione green e digitale del comparto in un’ottica sostenibile, garantendo la transizione industriale e supportando le istituzioni locali nell’implementazione di soluzioni moderne, sostenibili e inclusive.
“Fin da subito c’è stata una forte sinergia con le aziende. I progetti sono portati avanti con le realtà di settore. La mobilità sta cambiando pelle e va sempre considerata a 360°, oltre le automobili ci sono i treni, le metropolitane e gli autobus, senza contare navi e droni passeggeri. Il progetto si fa forte anche di un’ampia trasversalità di settori toccati dall’elettrificazione, con diversi topic. Altri punti di forza sono poi le numerose tecnologie sul campo, per potenziare il lavoro del Centro nazionale della mobilità, e la filiera di università e imprese che consentirà di accumulare grandi competenze da spendere nei tanti segmenti chiave che compongono l’elettrificazione della mobilità e dei trasporti”, ha spiegato la professoressa Longo.
Le attività del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile saranno focalizzate su cinque ambiti tecnologici di maggiore interesse: mobilità aerea; veicoli stradali sostenibili; trasporto per vie d’acqua; trasporto ferroviario; veicoli leggeri e mobilità attiva, puntando a rendere il sistema della mobilità più “green” nel suo complesso e più “digitale” nella sua gestione.
“Il Centro sarà strutturato secondo l’impostazione Hub&Spoke, ovvero con un punto centrale a Milano e 14 nodi distribuiti su tutto il territorio nazionale, a garanzia di quel riequilibro territoriale che è tra le priorità del Pnrr, e la missione è passare dalla ricerca all’impresa in un’ottica di filiera e di collaborazione estesa”, ha precisato Longo.
“Lo scopo del centro nazionale di mobilità è mettere in evidenza competenze e conoscenze nazionali da fa valere anche all’estero. Sul territorio ci sono tante realtà, grandi e piccole, che fanno ricerca e innovazione, e tramite il Pnrr sarà possibile sfruttare questo patrimonio di competenze. Ci sono 24 aziende all’interno del board del progetto – ha aggiunto la professoressa del Politecnico di Milano – che stanno investendo molto sulla ricerca. Grazie al Pnrr c’è la possibilità, attraverso delle open call, di far partecipare queste e altre imprese con competenze rilevanti per il futuro della mobilità elettrica. La sinergia che si andrà creando sarà fondamentale per la riuscita delle iniziative. Il Pnrr da la possibilità di creare interazione tra tutti i settori chiave. Nel futuro dell’emobility c’è posto per tutti. La batteria è il cuore pulsante del veicolo elettrico e i soldi del Pnrr andranno proprio su laboratori specifici dedicati alle batterie di nuova generazione e di seconda vita, anche per favorire l’economia circolare”.
Elettrificazione dei servizi
“Mobilità elettrica vuol dire molte cose, dai veicoli tradizionali alle navi, passando per gli autobus e i treni. Siamo presenti in Europa, Stati Uniti e altri 18 Paesi nel mondo per proporre lo sviluppo trasversale dell’elettrificazione, dal mercato retail alle imprese, fino alle amministrazioni pubbliche per il lancio di nuovi servizi. Oggi abbiamo 17 mila punti ricarica già installati, il 50% circa dell’intera offerta nazionale.
Il trasporto pubblico locale è un fattore chiave per la decarbonizzazione delle nostre città. Lavoriamo per fornire sistemi di ricarica avanzati, proprio per favorire e supportare la transizione energetica di questo settore”, ha affermato Giorgio De Champdorè, Head of Global Procurement eMobility, Enel X Way.
“Una mobilità elettrica che non si fonda su un’offerta piatta, ma che è misurata sulle esigenze degli utenti. Si va dalle colonnine di ricarica di casa, a quelle su strada, fino alle soluzioni ad alta potenza di ricarica o HPC di nuova generazione, che impiegano davvero pochi minuti per ricaricare il veicolo. La catena del valore della mobilità elettrica è lunga, dall’installazione alla manutenzione, fino al customer care e il digitale. Le nostre soluzioni sono smart, cioè oltre la ricarica vera e propria ci sono altri servizi digitali offerti all’utente. I charger sono la componente chiave in termini di hardware e dai fornitori ci aspettiamo anche altro, come un alto livello di innovazione – ha proseguito De Champdorè – perché il mercato e le auto si evolvono rapidamente, a cui aggiungere un pari livello di affidabilità, sia dal punto di vista progettuale, sia tecnologico, alto livello di sostenibilità, intrinseca alla tecnologica, ma anche a livello di produzione dei charger, e infine di competitività. Sembra difficile, ma in realtà è assolutamente fattibile, basta individuare i partner giusti”.
“Ad oggi circa il 70% dei nostri acquisti ha un impatto diretto o indiretto sulla filiera italiana, grazie alle imprese che hanno creduto in questo modello di business riconvertendosi alla mobilità elettrica. Sempre in termini di sostenibilità, per il riutilizzo delle batterie ci sono molti progetti in corso. Sembra un problema insormontabile, soprattutto per l’impatto ambientale che la produzione di questi dispositivi comporta, ma non è così. Ci sono numerosi studi dedicati proprio alla sostenibilità delle batterie, sviluppate a partire da tecnologie potremmo dire green. Nello stesso ambito delle rinnovabili c’è un intero segmento industriale dedicato proprio allo storage e ai sistemi di accumulo”, ha aggiunto il responsabile di Enel X Way.
Infrastrutture di ricarica, la soluzione hypercharger
Massimiliano Calamai, Responsabile mercato Italia, Alpitronic, ha poi spiegato il ruolo chiave che la sua azienda svolge nell’industria dell’elettrificazione della mobilità, in particolare nelle soluzioni tecnologiche per l’infrastruttura di ricarica, che vedono come prodotto di punta il sistema di ricarica rapida hypercharger: “Siamo una società focalizzata nel mondo della ricarica rapida e ultrarapida, tra cui la tecnologia hypercharger. La richiesta di mercato ha di fatto trascinato la società a crescere ad un ritmo straordinario, con un forte radicamento sul territorio, in Alto Adige. Lo sviluppo, la produzione e la vendita dei progetti avvengono tutti dalla sede centrale di Alpitronic a Bolzano. Questo ci permette di mantenere il nostro carattere locale anche come azienda attiva a livello internazionale. Nelle collaborazioni con i nostri clienti siamo partecipi della loro crescita, fornendo la tecnologia di ricarica hypercharger focalizzata su sistemi da 75-300kW, fino a 400 KW entro il 2023”.
“Con l’hypercharger in 15-20 minuti posso ricaricare fino all’80% della batteria del veicolo. Tra Firenze e Bolzano, circa 400 km di autostrada, faccio una pausa nel tragitto per ricaricare il mezzo, basta programmare la sosta per coprire le lunghe percorrenze e gran parte delle paure sollevate su questo argomento sono facilmente messe da parte. Un sistema di ricarica veloce che consentirà di superare appunto ogni timore relativo alle lunghe distanze e favorirà invece definitivamente l’affermarsi della mobilità elettrica come sistema dominante di spostamento per i privati e dell’elettrificazione dei trasporti. Fondamentale, ovviamente, sarà lavorare anche sulle batterie di nuova generazione, che consentiranno di allungare i nostri viaggi e di rendere questo business ancora più sostenibile e sicuro”.
Questo webinar ha aperto un ciclo di appuntamenti che proseguirà per tutto il 2023. Stay tuned.