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Emilia-Romagna, bando da 50 milioni per l’economia ‘low carbon’

La Regione Emilia-Romagna ha annunciato risorse per 50 milioni di euro da destinarsi ai Comuni e gli enti pubblici territoriali per sviluppare e favorire il passaggio rapido alla low-carbon economy. Un paradigma semplice quanto necessario, che necessità di interventi, oltre che finanziari, anche amministrativi e regolatori, che consentano il lancio di un nuovo modello di business più green.

Il nuovo bando per la low-carbon economy prenderà il via a maggio e ha un duplice obiettivo: il primo è la promozione dell’eco-efficienza e la riduzione dei consumi di energia negli edifici pubblici, attraverso interventi di ristrutturazione e installazione di sistemi intelligenti di controllo, gestione e monitoraggio dei consumi energetici (smart buildings) per ridurre le emissioni inquinanti. Il secondo obiettivo del bando è l’installazione di sistemi di produzione di energia da fonte rinnovabile per l’autoconsumo insieme a interventi per incrementare i livelli di efficienza energetica.

Le risorse destinate alla low carbon economy arrivano dalla programma europea 2014-2020 del Por Fesr, nella quale è previsto uno specifico asse (il quarto) che vuole incentivare l’efficienza e il risparmio energetico e lo sviluppo delle fonti rinnovabili sia da parte degli enti pubblici che delle imprese.

Tutti gli enti pubblici e locali che hanno sottoscritto i Paes (Piani di azioni per l’energia sostenibile), il principale strumento di programmazione locale delle misure per la sostenibilità energetica, condividono l’obiettivo di ridurre entro il 2020 le emissioni di gas serra dal territorio almeno del 20%.

 

Nel documento prodotto dalla Regione, si legge di interventi a favore dell’efficienza energetica degli edifici pubblici, del ricorso crescente alle fonti energetiche rinnovabili, della diffusione dei mezzi elettrici per il trasporto pubblico locale, della mobilità ibrida urbana, di piste ciclabili e percorsi pedonali sicuri e attrezzati per attraversare la città, di parcheggi di scambio e nuovi piani energetici più avanzati e centrati sul taglio agli inquinanti e sulla riduzione dei consumi.

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