Una regione al 100% digitale, dove le persone vivono, studiano e lavorano utilizzando le tecnologie, internet e il digitale in genere, senza che tutto ciò rappresenti un’eccezionalità.
Una regione che presenta “zero differenze” tra luoghi, cittadini, imprese e città in forza di un “ecosistema digitale” adeguato per tutti. Così sarà l’Emilia-Romagna nel 2025, secondo gli obiettivi fissati a livello europeo e condivisi dalla Regione.
Sulla situazione attuale, sulle modalità e gli strumenti per raggiungere questo traguardo si è discusso in occasione dell’incontro di avvio – aperto dal presidente Stefano Bonaccini – della fase “costituente” dell’Agenda digitale dell’Emilia-Romagna.
“Non partiamo da zero, l’Agenda digitale – ha ricordato l’assessore regionale Raffaele Donini, che la delega in materia – ha già una dotazione economica assegnata che deriva dalla programmazione dei fondi strutturali su cui sono state concordate con l’Unione europea risorse per oltre 100 milioni di euro: basti pensare ai 75 milioni sulla banda ultra larga e ai 30 milioni destinati alla creazione di 10 laboratori ‘viventi’ nelle principali città della regione. E’ verosimile pensare, inoltre, che l’Agenda digitale svilupperà investimenti per almeno 200 milioni di euro. Scopo della costituente, dunque, è focalizzare gli obiettivi, riunire le esperienze e le migliori risorse della nostra comunità e sviluppare progetti che, in coerenza con l’azione promossa dall’Europa, possano anche intercettarne i finanziamenti”.
“Sappiamo – ha aggiunto Donini – che la diffusione di internet nella società produce effetti positivi su Pil e occupazione. Parliamo di un effetto che può arrivare a un punto e mezzo di Pil e un +1,45% di occupazione giovanile a fronte di un aumento del 10% di diffusione di internet. Il 2025 offrirà tecnologie e servizi web che oggi non possiamo immaginare. Il territorio e la popolazione dell’Emilia-Romagna devono però essere preparati a tutto questo affinché ne siano accentuate le opportunità e siano gestiti rischi e limiti”.
Una quota significativa della popolazione regionale sta cambiando atteggiamenti e abitudini a livello quotidiano, orientandosi sempre più verso l’uso di servizi internet. Sono in forte crescita, ad esempio, gli strumenti di comunicazione “immediata” (per esempio, l’instant messaging è aumentato di 16 punti percentuali dal 2010 ed è usato da 1.300.000 persone, o l’uso delle chat e dei blog che ha visto un incremento di 25 punti percentuali ed è utilizzato da 1.168.000 persone; o, ancora, i social media usati dal 54% degli utenti Internet) .Il 29% dei cittadini si affidano ai sistemi cloud che usano per salvare o condividere documenti (in linea con la media europea).
Seppure più lentamente crescono anche gli utilizzatori di servizi “delicati” come l’homebanking (circa 1 milione di persone). Il 24% dei cittadini della regione si rapporta con la pubblica amministrazione usando il web (23% è il dato nazionale, 47% quello europeo). In generale, l’Emilia-Romagna parte meglio “equipaggiata” rispetto alla media nazionale, ma in ritardo rispetto all’Agenda digitale europea con il 65% della popolazione tra 16 e 74 anni che utilizza internet almeno una volta a settimana (+6% rispetto alla media nazionale, ma al di sotto dell’obiettivo europeo 2015 del 75%).
Tra i risultati raggiunti sinora attraverso le politiche regionali sul digitale, il 100% della popolazione raggiunto da banda larga a 2 Mbps, il 39% con copertura a banda ultra larga ad almeno 30Mbps e l’1,36% con copertura a 100Mbps; 378 scuole connesse in banda ultra larga, 12.650 i cittadini formati con corsi di alfabetizzazione digitale, 115.000 fascicoli sanitari elettronici attivati.