Proteggere i dati. Proteggere i tanti sistemi digitali che supportano il funzionamento delle amministrazioni della comunità regionale, a partire dalle Aziende sanitarie. Proteggere la continuità operativa del Datacenter di Ravenna.
Durante le drammatiche giornate dell’alluvione, nella tarda mattinata del 19 maggio, la Protezione Civile ha comunicato a Lepida l’allerta relativa al rischio che l’allagamento in atto in diverse zone del ravennate si estendesse anche alla zona artigianale delle Bassette, dove è ubicato uno dei quattro Datacenter regionali gestiti da Lepida e dove un piccolo canale di irrigazione – il Canale Magni – è diventato un pericolo inatteso data l’eccezionalità dell’evento di criticità idraulica.
Lepida ha monitorato costantemente l’evolversi della situazione, condiviso stati d’animo, ansie e valutazione sui piani di disaster recovery con i principali Enti che utilizzano il sito di Ravenna.
Si è osservato l’evolvere della criticità, a cominciare dagli interventi di rottura controllata dell’argine del canale Magni per ridurre il rischio di esondazione nella zona industriale.
Le azioni principali di messa in sicurezza sono state affrontate insieme al sistema regionale di Protezione Civile. Già dal pomeriggio di venerdì 19 è iniziata, infatti, la predisposizione di un’arginatura artificiale, completata il giorno seguente. Il Comune di Rubiera (RE) ha reso disponibile il Sistema Nofloods, progettato in Danimarca.
Trasportato e messo in opera a difesa del Datacenter di Ravenna grazie ai tecnici del medesimo Comune e ai volontari della Protezione Civile. Si tratta di una sorta di enorme tubo, con un diametro di 125 cm, che è stato adagiato al suolo, riempito prima di aria e poi di acqua, a formare così una barriera di protezione, acqua che protegge dall’acqua.
Un anello di 800 metri circa steso attorno all’intero isolato ove è ubicato il Datacenter, partendo da Via Santi. Infine, a ulteriore protezione dell’edificio, sono stati collocati circa 450 sacchi di sabbia.