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Elon Musk vince il referendum tra gli azionisti di Tesla, ok a compenso da 46 miliardi di dollari. Ma rimane la sentenza del Delaware

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Il CEO Tesla si mette in tasca un "assegno monstre" da 46 miliardi di dollari. Ma una parte degli azionisti (i più grandi) sono pronti alla battaglia legale e rimane la spada di Damocle della sentenza contraria della Corte del Delaware. Grandi attese per i taxi a guida autonoma e i robot Optimus della società texana.

Musk convince gli azionisti, quasi in tasca 46 miliardi di dollari

L’assemblea annuale degli azionisti di Tesla in Texas ha sottoscritto le richieste di Elon Musk, votando il maxi pacchetto retributivo (composto principalmente da un piano di assegnazione di azioni nel corso di in un decennio) da 46 miliardi di dollari a favore del CEO.

Non solo, il voto rappresenta una risposta (e una presa di posizione) alla decisione presa cinque mesi fa da un giudice del Delaware, Kathaleen McCormick, che aveva bocciato la richiesta, per diverse ragioni: la cifra è decisamente sproporzionata, contraria all’interesse degli investitori e, non meno importante, sembra approvata da un consiglio di amministrazione “succube” di Musk.

In questo modo, Musk potrebbe acquistare 304 milioni di azioni Tesla al prezzo di circa 23 dollari l’una.

Secondo il patron della casa automobilistica, il 70% degli azionisti ha votato a favore della sua richiesta (inizialmente di 56 miliardi di dollari, poi ricalcolata sul valore del titolo del 30% inferiore rispetto a un anno fa), tra cui Ron Baron e Scottish Mortgage Investment Trust, contrari tra gli altri invece Norges Bank Investment Management e CalPERS.

Tutto risolto? Non proprio. Una minoranza ha votato contro, ma composta dagli azionisti di maggior peso, pronti a dare battaglia. Secondo Forbes, inoltre, la sentenza della Corte del Delaware non può essere messa all’angolo dal voto degli azionisti.

Con le buone o con le cattive?

Questi possono scrivere una lettera al giudice spiegando che il maxi compenso gode di un ampio consenso dell’assemblea societaria, anche se non è proprio vero e l’azionista Donald Ball ha già presentato un formale ricorso contro il voto di ieri sera, accusando direttamente Musk di forti ed indebite pressioni per il raggiungimento del risultato a lui favorevole.

La sentenza McCormick (da cui la decisione di spostare la sede Tesla dal Delaware al Texas) puntava il dito proprio su questo meccanismo di forte pressione sugli azionisti, con l’aggiunta che molti degli investitori non sarebbero stati pienamente informati sul voto.

Secondo la Reuters, “McCormick richiederà a Tesla di dimostrare che il voto non è stato forzato e che i tempi e la strategia non sono stati influenzati da Musk”.

La società, dal canto suo, ha assicurato che una commissione speciale (composta da una sola persona, Kathleen Wilson-Thompson, membro del consiglio indipendente) ha indagato sul processo di negoziazione del pacchetto retributivo richiesto da Musk nel 2018.

La partecipazione di Musk in Tesla cresce al 22%

In caso il maxi pacchetto retributivo (non in denaro, ma in opzioni) superasse questi ostacoli, ci sarebbe la concreta possibilità di veder passare la partecipazione di Musk in Tesla dal 13 al 22%, avvicinandosi di molto alla richiesta di 25% avanzata dallo stesso CEO ad inizio anno.

In quell’occasione, Elon Musk aveva affermato che non voleva trovarsi a disagio nel far diventare la società leader nel settore dell’AI e della robotica senza avere nelle proprie mani almeno il 25% del potere di voto.

Dopo il risultato del voto, il titolo di Tesla è salito del 7,63%.

Taxi autonomi e robot Optimus

Durante la presentazione agli azionisti, Musk si è detto molto fiducioso sulla guida autonoma e il futuro servizio di robotaxi, da cui la società trarrà grandi profitti: secondo un recente rapporto di ARK Invest, i robotaxi potrebbero spingere le azioni Tesla a 2.600 dollari per azione entro il 2029.

Poi ci sono anche i già famosi Robot Optimus Tesla, che potrebbero rappresentare un’ottima fonte di profitti e quindi aumentare il valore del titolo in borsa, arrivando ad aggiungere 20 trilioni di dollari alla capitalizzazione di mercato dell’azienda (una stima che si basa sul lancio previsto per la fine del 2025 ad un prezzo che varia al momento tra i 20 e i 30 mila dollari l’uno).

Secondo Musk già alla fine dell’anno prossimo saranno al lavoro non meno di 1000 robot Optimus negli stabilimenti Tesla. Durante l’assemblea annuale sono stati votati dagli investitori altre 11 proposte.

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