L’iVoting entra anche nella politica italiana, dopo il successo nell’Europarlamento grazie alla volontà e l’impegno di David Sassoli.
Il Consiglio regionale del Piemonte ha scelto i suoi 3 delegati, che il 24 gennaio prossimo parteciperanno a Montecitorio all’elezione del Presidente della Repubblica, attraverso il voto da remoto, “a scrutinio segreto e completamente automatizzato”, con il sistema realizzato dalla in-house regionale CSI Piemonte. Così anche consiglieri positivi al Covid-19 o in quarantena hanno potuto esercitare il diritto/dovere del voto. Anche il consiglio regionale della Toscana ha pronto questa modalità, vedremo se il 18 gennaio userà l’iVoting o il voto tradizionale per scegliere i suoi delegati.
Voto a distanza al consiglio regionale del Piemonte, come funziona
I consiglieri hanno votato, martedì scorso, i seguenti delegati: il presidente della Regione Alberto Cirio, il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia e il consigliere del gruppo Pd Domenico Ravetti, in questo modo:
- chi in Aula, chi da casa, chi dall’ufficio, ma tutti con un PC attraverso il sistema che ha dematerializza l’intero processo grazie all’utilizzo della posta elettronica certificata (PEC),“garantendo al tempo stesso la certezza dell’avvenuta espressione di voto di ogni partecipante e il pieno anonimato di ogni preferenza inviata”.
In sostanza, come è stato spiegato a Key4biz, il sistema dissocia il voto dalla PEC. Al sistema resta solo l’espressione del voto e ‘distrugge’ la PEC, così non viene letto il nome del votante.
Ad ogni nome dei consiglieri era associato un numero. I votanti hanno indicato due preferenze scrivendo solo il numero corrispondente al consigliere.
Più nel dettaglio, la procedura prevede un iter molto semplice. Al Presidente della sessione è bastato pianificare l’inizio e la fine della votazione con una PEC inviata a una casella predefinita e all’ora prevista è stata inviata automaticamente una PEC con le preferenze disponibili a tutti i partecipanti al voto. A quel punto ogni elettore avente diritto ha risposto alla mail indicando l’opzione o le opzioni scelte fra quelle disponibili.
Il sistema ha analizzato le risposte in tempo reale man mano che giungevano, ne ha verificato la correttezza (codice votazione, orario, mittente, …), ha registrato il votante e la sua espressione di voto e ha ‘cancellato’ la PEC, garantendone così il pieno anonimato. Al termine dei lavori ha inviato quindi un’ultima PEC al Presidente, indicando l’elenco dei votanti, i voti ricevuti da ogni opzione prevista, il numero di schede bianche e i voti non validi.
La PEC offre un’identificazione elevata?
Questa modalità usata dal consiglio regionale del Piemonte garantisce la segretezza del voto?
La stessa modalità del voto a distanza per rinnovare l’ufficio di presidenza del Consiglio regionale
Questa stessa modalità sarà utilizzata anche martedì prossimo per rinnovare il l’ufficio di presidenza del consiglio regionale, ossia presidente, vicepresidenti e questori.
“Ringrazio il CSI per avere ideato un nuovo e innovativo sistema di voto da remoto che garantisce assoluta riservatezza – ha dichiara il presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia – ancora una volta il Consorzio informatico, come era già successo a inizio pandemia nel marzo 2020, ha dotato l’Assemblea legislativa di un sistema a distanza a scrutinio segreto, che ci permetterà di rinnovare la prossima settimana l’Ufficio di presidenza, dando la possibilità a tutti i consiglieri di potersi esprimere anche se positivi al tampone o in quarantena”.