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Elettrificazione in Italia, la metà delle fonti di approvvigionamento energetico saranno rinnovabili nel 2023

Il processo di transizione energetica continua il suo percorso nel nostro Paese e, secondo un nuovo studio internazionale, entro il 2023 le energie rinnovabili rappresenteranno circa il 48% del totale delle fonti di approvvigionamento energetico, con la possibilità di superare quota 85% nel 2050.

Lo studio sull’elettrificazione in Italia

Si tratta di dati estratti da “Electrify Italy – Un triangolo elettrico per la transizione energetica”, documento realizzato da Fondazione Enel, Politecnico di Torino e Massachusetts Institute of Technology (MIT) – Laboratory for Information and Decision Systems.

Un cambiamento, si legge nel testo, che favorirà il processo di elettrificazione dei consumi che raggiungerà percentuali rilevanti in diversi settori nei prossimi trent’anni: dall’industria (42%) ai trasporti (41%) passando per il residenziale (53%).

La transizione energetica, mediante l’impulso alle rinnovabili, all’elettrificazione dei consumi e alla digitalizzazione delle reti, è la strada giusta, l’unica, da percorrere per consentire un effettivo miglioramento delle condizioni ambientali, economiche e sociali”, ha detto il Presidente Enel, Michele Crisostomo.

E’ convinzione comune che una transizione energetica sia ineludibile. Una commodity tradizionale come l’energia elettrica può giocare un nuovo, cruciale ruolo attraverso il cosiddetto triangolo elettrico: generazione da rinnovabile, trasporto e distribuzione, elettrificazione degli usi finali”, ha spiegato Ettore Bompard, docente del Politecnico di Torino e coordinatore scientifico del progetto.

Vantaggi della transizione e il “Triangolo dell’elettricità”

Il “triangolo dell’elettricità” è un paradigma basato su “generazione di energia da fonti rinnovabili”, “elettrificazione dei consumi finali” e “reti elettriche efficienti e digitalizzate”, uno schema che consente di coniugare produzione di energia pulita e consumo efficiente, con conseguenti sensibili miglioramenti delle prestazioni non solo energetiche, ma anche ambientali, economiche e sociali.

La transizione energica comporterà inoltre una serie di vantaggi per il Paese in termini ambientali, economici e sanitari. In base alle stime, le emissioni di CO2 dovrebbero, infatti, più che dimezzarsi nei prossimi 30 anni, con le più significative riduzioni previste già entro i prossimi 20 anni

Previsti, infine, impatti rilevanti sulle finanze pubbliche e private, con effetti come la riduzione del 17% del costo delle bollette e della spesa sanitaria quantificabile in circa 692 miliardi di euro al 2050, in virtù del miglioramento della qualità dell’aria e della riduzione dell’inquinamento atmosferico.

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