Il Dipartimento americano dell’energia (o DoE) vuole puntare con più convinzione sulle fonti energetiche rinnovabili, nello specifico sul solare per produrre elettricità pulita e a prezzi sempre più vantaggiosi e competitivi rispetto ai combustibili fossili.
Abbattere i costi dell’elettricità pulita
Secondo quanto contenuto in un documento pubblicato sul sito web del Dipartimento, i costi degli impianti solari negli Stati Uniti potrebbero diminuire del -60% entro il 2030.
Un risultato possibile grazie anche ad ulteriori investimenti pubblici pari a 128 milioni di dollari per tagliare i prezzi, migliorare le prestazioni e accelerare l’implementazione delle tecnologie a supporto di questa fonte energetica 100% zero emissioni.
Investimenti ed obiettivi necessari per sostenere le nuove politiche ambientali ed energetiche annunciate dal Presidente americano, Joe Biden, e dal suo esecutivo, e per consentire al Paese di raggiungere i target climatici e di decarbonizzazione fissati in un decennio.
“In molte parti del paese, il solare è già più economico del carbone e di altri combustibili fossili e con più innovazione possiamo ridurre nuovamente i costi di oltre la metà entro il decennio”, ha spiegato la Segretaria del DoE, Jennifer M. Granholm.
La Segretaria ha poi aggiunto: “Questi primi investimenti ci aiuteranno ad aggiungere energia pulita ancora più accessibile alla rete, a creare posti di lavoro e ci mettono sulla buona strada per il raggiungimento del 100% di elettricità pulita entro il 2035”.
Nuovi gigawatt di energia pulita a basso prezzo dal sole
Per promuovere l’utilizzo dell’energia proveniente da fonti 100% pulite è fondamentale ridurre ulteriormente il costo della stessa.
Gli obiettivi al 2035 necessitano dell’installazione di centinaia di nuovi gigawatt di energia elettrica a zero emissioni ottenuti dal sole, ad una velocità cinque volte maggiore di quella attuale.
Per questo motivo il DoE vuole anticipare di alcuni anni i target fissati dal Presidente Biden in termini di riduzione dei costi degli impianti solari, passando dagli attuali 4,6 centesimi per kilowattora (KWh) ai circa 3 centesimi/KWh entro il 2025, fino ad arrivare ai 2 centesimi/KWh del 2030.
Le tecnologie impiegate
In questo scenario, grande rilevanza è riconosciuta alle clean technologies che stanno alla base delle fonti rinnovabili, dell’energia pulita in generale e della decarbonizzazione.
I pannelli solari tradizionali convertono la luce solare in energia elettrica, utilizzando tecnologie fotovoltaiche che entro il 2035 potrebbero rappresentare tra il 30% e il 50% della fornitura di elettricità in un settore elettrico decarbonizzato.
Il DoE ha stanziato 63 milioni per innovare i pannelli solari e altri 7 milioni per sviluppare nuovi materiali a base di silicio che consentirebbero un ciclo di vita di questi prodotti più lungo da 30 a 50 anni rispetto ad oggi.
Altri 55milioni saranno spesi per potenziare i sistemi termodinamici a concentrazione, o sistemi CSP (“Concentrating Solar Power”), per realizzare una centrale sperimentale in grado di produrre da subito elettricità a 5 centesimi/KWh per alimentare impianti industriali, di per sé molto energivori, che da soli contribuiscono al 20% delle emissioni inquinanti negli Stati Uniti.