Nella mia ‘filterbubble’ su un social assai noto, Facebook, per non far nomi, ho intercettato una chiacchierata, forse una discussione, su uno dei temi che fra giornalisti – digitali e non – anima da sempre il dibattito: l’accesso alla professione.
Lungi da me l’idea di entrare nel dibattito medesimo, vorrei provare a suggerire una chiave di lettura e introdurre il vero tema del post che state leggendo: il programma di digit15.
eJournalism è una rubrica settimanale promossa da Key4biz e LSDI (Libertà di stampa, diritto all’informazione).
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La manifestazione che Lsdi organizza oramai da 4 anni con l’ausilio, fra gli altri, delle istituzioni giornalistiche, è una goccia nel mare, ma prova da sempre a fornire una traccia per orientarsi proprio nell’universo professionale in divenire che è quello giornalistico, includendo a forza e con sommo piacere di chi l’organizza, il mondo digitale.
Quest’anno abbiamo pensato di tagliare l’ultimo nastro, abbattere il fragile ma imponente diaframma ancora rimasto fra i due mondi: analogico e digitale; e con il coraggio dei folli abbiamo costruito tutta la kermesse digit15 sull’ipotesi che l’evoluzione tecnologica non sia la chiave di lettura, o almeno non l’unica chiave di lettura possibile, per interpretare la rivoluzione in corso, ma che sia necessario uno sforzo di comprensione maggiore per aprirsi ad una rinnovata cultura delle cose e delle persone in epoca digitale.
Il tema di digit15: ‘digitale è cultura’ vuol provare a suggerire questo tipo di interpretazione. Smettiamo di sforzarci di adattare i modelli analogici al nuovo mondo digitale, non funzionano e ogni sforzo in più rappresenta solo risorse buttate e posti di lavoro che si perdono.
Facciamo un bel respiro profondo e apriamoci al cambiamento, accettando di vedere quello che abbiamo ben presente sotto il nostro naso oramai da più di 20 anni, ma che preferiamo ignorare. Forse per pigrizia, per convenienza, per miopia?
Mentre proviamo, o non proviamo, a comprendere il cambiamento, l’universo digitale è in moto, un moto vorticoso e inarrestabile.
Quattro anni fa quando abbiamo creato digit, Marco Giovannelli, direttore di Varese news e nostro ospite, e poi da allora anche preziosissimo partner della manifestazione, e anche collega e autore di una manifestazione analoga Glocalnews; prefigurava nel suo intervento l’ennesima accelerazione, l’ennesimo cambiamento nell’universo digitale: il passaggio dal fisso al mobile.
Ebbene eccoci qui.
Sembrano passati decenni e invece non sono ancora quattro anni, e il gap tecnologico, quello primario, quello più profondo che sembrava solo 4 anni fa incolmabile è stato annullato. Tutti noi, giovani e vecchi, preparati e neofiti, usiamo la rete grazie ai dispositivi mobili e alle app. Non serve più studiare, non importa comprendere i meccanismi, né le leggi fisiche o scientifiche alla base dei processi, basta pigiare sul tasto giusto, meglio dire sull’iconcina che identifica il servizio, per accedere e usare il medesimo. Siamo passati dal plug&play per addetti ai lavori, al tutto pronto, facile e subito per chiunque.
Il programma di Digit 2015 from Vittorio Pasteris
Il giornalismo è, a nostro avviso, una delle risorse principali, per “stare nel cambiamento”. Professione di frontiera, che ben lungi da essere in crisi o vecchia e obsoleta, come molte cassandre miopi hanno preconizzato, funge da collante culturale alla comprensione reale del cambiamento in atto.
In un mondo, quello odierno, in cui chiunque può trasformarsi in una fonte e poi in un’emittente, e raccontare e influenzare e orientare i comportamenti degli altri (come facevano i mass media nell’epoca precedente?), la professione giornalistica è ancora più necessaria, oserei dire indispensabile, a distinguere il vero dal falso, a far pulizia nella mole enorme e indifferenziata di fatti, opinioni, suggestioni, frottole e ciarpame che circola ogni secondo online, a organizzare le persone, meglio sarebbe dire le community, durante le emergenze, nelle reali situazioni di pericolo e indirizzarle verso le “uscite di sicurezza” per scongiurare il disastro imminente.
Qui sotto il pdf scaricabile con il programma completo di digit15. Per prenotare gli eventi quest’anno abbiamo creato una doppia formula: per giornalisti in cerca di crediti formativi è necessario accedere alla piattaforma eventi formativi dell’Ordine dei giornalisti: Sigef.
Per tutti (giornalisti e non) che non hanno l’obbligo di farsi certificare la sessione di formazione professionale ma solo la curiosità di partecipare all’evento le prenotazioni si effettuano sul portale online della Camera di Commercio di Prato.
Digit15 – 2 e 3 ottobre – Prato, 25 workshop e 2 panel. 80 ospiti.
Per prenotazioni:
* Per i giornalisti (ai fini dell’ottenimento dei crediti formativi)