Siamo molto soddisfatti. Abbiamo provato a rinnovare il contenitore con nuovi formati – i tavoli di lavoro – al posto degli oramai inutili panel generalisti, ed ha funzionato. Così come ha continuato a funzionare assai bene il lavoro del social team impegnato a raccontare la nostra manifestazione sui social introdotto lo scorso anno con la sottoscrizione di una convenzione con l’Università di Perugia ed estesa quest’anno ad altri due atenei: Firenze e Urbino. Ancora una volta a #digit16 abbiamo avuto buone sensazioni e costruito relazioni. La compagine ha retto bene all’inevitabile ulteriore crescita della manifestazione, il rapporto impagabile con Camera di Commercio di Prato e Comune di Prato ci garantisce, sebbene tutti noi si arrivi da luoghi diversi, un buon feeling con il territorio. La continuità con le istituzioni giornalistiche che da sempre in piccola o larga parte hanno garantito alla manifestazione di sopravvivere, rimane un punto fermo insostituibile per proseguire al meglio questo cammino in salita ma costellato di piccole/grandi soddisfazioni. L’arrivo di partnership prestigiose e nuove sponsorship, ci riferiamo all’Accademia della Crusca, Eni, e Anso ci ha dato nuova visibilità, prestigio, autorevolezza e, permettetemi la metafora ciclistico/nautica, “abbrivio”, per lanciare lo sprint verso nuovi traguardi.
Tra giovedì 20 e sabato 22 sono stati 2903 i tweet totali prodotti con l’hashtag #digit16. Molto menzionata e attenzionata online anche l’etichetta (tag) che geolocalizzava l’evento: #prato. Il nome della città ha viaggiato di bocca in bocca insieme a quello della manifestazione.
In 1019 hanno seguito i liveblog; generando 23147 minuti di coinvolgimento. Pubblico in piccolo ma costante aumento; stimato ufficiosamente in circa 2500 unità nei due giorni della manifestazione.
Molto seguiti i 20 workshop della manifestazioni sia sul luogo (Camera di Commercio di Prato) sia online. Diversi gli eventi sold out con pubblico anche fuori dalle sale Convegni e Consiglio e centinaia di accessi alla diretta streaming realizzata dai tecnici di TvPrato. Successo inatteso e molto gradito anche per i “tavoli di lavoro”, la nuova formula di discussione e apprendimento delle tematiche del giornalismo e comunicazione online cui il nostro evento è da sempre dedicato. Nonostante i tavoli fossero riservati a un massimo di 20 persone, alcuni di essi sono stati addirittura spostati fuori dall’Auditorium della Camera di Commercio, luogo ad essi dedicato, per permettere ai partecipanti di poter accedere alla discussione.
“A Prato sono stati due giorni ricchi di iniziative e di possibilità di scambio – racconta il presidente dell’Associazione nazionale della stampa online Marco Giovannelli – per l’editoria digitale è una fase importante. Arriviamo dopo le importanti novità sul fronte legislativo che hanno per la prima volta portato a una definizione ufficiale del quotidiano online. I nostri giornali escono così da un lungo periodo di lavoro potendo iniziare ad avere pari dignità con il resto della stampa. Fare rete è nel nostro dna. Ora ci auguriamo che il Governo prosegua il lavoro iniziato con la nuova legge e, come recentemente affermato dal sottosegretario Luca Lotti, si arrivi in tempi brevi ai decreti attuativi. Tra tre settimane a Varese, con Glocalnews avremo occasione di continuare a parlare di temi centrali per il mondo dell’editoria e della comunicazione digitale”.
Molte sono state e, sono ancora in corso, le analisi post manifestazione realizzate da professionisti del marketing, della comunicazione e del giornalismo. Ad esempio Pier Luca Santoro su DataMediaHub con la collaborazione di The Fool ha osservato le conversazioni in rete [su Dati Crimson Hexagon] dal giorno precedente all’avvio della manifestazione alla sua conclusione. Includendo nel lavoro di analisi alcuni: blog, forum, e alcuni social come Facebook, Twitter, Tumblr, YouTube, Google+, e alcuni siti di notizie.
Il dato saliente sono le 3362 menzioni dell’evento. La ruota rappresentata nella figura, detta “topics wheel”, riassume in forma grafica gli argomenti dei quali si è parlato durante la manifestazione. A giudicare dal volume delle conversazioni i temi che maggiormente hanno interessato le persone sono stati: snapchat di cui si è parlato nel workshop dedicato al social “che scade” realizzato da sociologo dei media digitali Giovanni Boccia Artieri e dalla giornalista del gruppo l’Espresso Marianna Bruschi. Altro tema molto presente nelle conversazioni online è stato Twitter. Il social dell’uccellino e l’uso che ne fanno i giornalisti italiani è stato al centro del workshop condotto dalle sociologhe Rita Marchetti e Sara Bentivegna che hanno presentato i risultati di una loro ricerca sul tema. Smart society in Smart cities è stato il terzo workshop in ordine di volume di traffico prodotto online a riscontrare l’interesse degli internauti. L’evento è stato condotto dal sociologo Piero Dominici e dall’ingegnere Marco Dal Pozzo, umanista per vocazione.
Il lavoro davvero encomiabile dei ragazzi delle tre università nel social media team di digit16, coordinati dall’impagabile David Mammano e coadiuvati quest’anno dall’apporto dei “professionisti” della social newsroom di Eni, coordinati da Daniele Chieffi, ha permesso a tutti noi di poter colloquiare in tempo reale durante tutta la durata dell’evento con tutti coloro che hanno seguito la manifestazione in remoto attraverso lo streaming e il liveblogging.
Qui alcuni dei racconti realizzati in diretta proprio dagli studenti del team.