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Ei Towers-RaiWay. Consob sospende l’Opas: ‘Servono più informazioni’

RaiWay

Sospesa l’Opas di Ei Towers sul 66,7% di RaiWay per 1,22 miliardi di euro, lanciata lo scorso febbraio. La Consob, a cui la controllata di Mediaset ha consegnato il prospetto informativo, ha chiesto ‘informazioni supplementari’, comunicando la sospensione dei termini istruttori.

Il tempo concesso per la pronuncia sui documenti è di 15 giorni.

A darne notizia è Ei Towers che nella nota informa che darà comunicazione al mercato del riavvio dei termini istruttori.

Intanto oggi si è anche tenuta l’assemblea degli azionisti di Ei Towers dalla quale è emersa anche la possibilità che Mediaset possa ridurre la quota nella controllata.

Mercoledì il gruppo ha fatto cadere il vincolo sulle adesioni all’Opas, aprendo al dialogo con RaiWay con la possibilità di ‘accontentarsi’ anche di una partecipazione di minoranza purché si trovi l’accordo sul progetto industriale che punta alla creazione di unoperatore unico nazionale” in attesa delle misure eventualmente richieste dall’Antitrust.

L’amministratore delegato di Ei Towers, Guido Barbieri, si aspetta di chiudere l’Opas entro il mese di giugno dopo il via libera delle Autorità di vigilanza a fine maggio.

All’assemblea degli azionisti di Ei Towers, oggi a Lissone, Barbieri ha ribadito che l’operazione creerebbe grosso valore con la realizzazione “di un operatore unico delle torri broadcast” tanto più necessario alla luce del fatto che il “digitale terrestre è una piattaforma che sarà competitiva per i prossimi 15-20 anni”.

“Ei Towers e RaiWay sono due società gemelle entrambe quotate potrebbero andare avanti ancora così. Ma secondo me è arrivato il momento di realizzare un progetto” di integrazione, ha aggiunto Barbieri, spiegando che “le due strutture sono all’altezza di un progetto ambizioso e l’unione creerebbe un operatore veramente forte a livello internazionale. Il progetto ha una sua grande solidità”.

 

All’assemblea degli azionisti Barbieri ha parlato anche delle torri tlc: “In Italia gli operatori di telefonia mobile si stanno ponendo il problema della cessione dell’infrastruttura. Lo hanno fatto in Spagna in Francia e Uk. La prima a muoversi è stata Telecom Italia che sta valutando la quotazione delle torri. Un’altra società che ha avviato la cessione delle torri è Wind. Abbiamo partecipato alla gara. Abbiamo modo di dire che la nostra presenza fosse molto gradita alla controparte e non siamo stati timidi per la componente finanziaria. Eravamo pronti a pagare multipli più alti rispetto al nostro multiplo di dodici volte” che ha caratterizzato le acquisizioni di Ei Towers.

Barbieri ha poi precisato: “Noi non abbiamo voluto fare il passo più lungo della gamba. Abertis, che è tre volte noi, ha fatto un passo compatibile con la sua gamba”.

Ma sull’offerta presentata da Ei Towers pesano diverse incognite. Intanto l’esistenza di un DPCM che fissa al 51% la quota di RaiWay che deve restare in mano pubblica. Dopo l’Ipo della società delle torri, lo scorso 19 novembre, Rai controlla al momento il 65%.

L’esistenza di questa norma rappresenta un grosso ostacolo per Ei Towers, al momento impegnata a ridisegnare la sua strategia con occhio attento anche alla possibilità di ospitare sulle torri i servizi tlc.

Il gruppo però è convinto che sugli aspetti normativi non ci siano problemi in quanto la sua offerta “si inserisce in un contesto successivo alla quotazione al quale fa riferimento il DPCM e propone uno scenario di aggregazione industriale nel quale EI Towers – acquisendo ad esito dell’Offerta il controllo di RaiWay – si è impegnata a garantire la continuità del servizio erogato, in linea con il suddetto quadro normativo”.

Ei Towers non rileva preoccupazioni neanche sul fronte antitrust, ritenendo che l’operazione “non determini alcun rischio concorrenziale significativo” rispetto a quelli analizzati dall’Agcm nel dicembre 2011 in occasione della valutazione dell’acquisizione del controllo di Digital Multimedia Technologies da parte di Elettronica Industriale.

In dettaglio gli impegni del 2011 impongono a Ei Towers l’obbligo di concedere l’accesso alle proprie infrastrutture a tutti gli operatori tv nazionali su frequenze terrestri che ne facciano richiesta a condizioni eque, trasparenti e non discriminatorie. Condizioni che Ei Towers è già pronta ad assicurare in caso di successo dell’offerta su RaiWay.

Ma sull’Opas sta anche indagando la Procura di Roma che ha aperto un fascicolo – senza ipotesi di reato né indagati – dopo un esposto dell’Adusbef che ipotizza una “manipolazione dei mercati e insider trading” sui titoli di RaiWay, Ei Towers e Mediaset, in relazione all’Opas.

Stamattina su Twitter il deputato Pd Michele Anzaldi, membro della Commissione di Vigilanza Rai, commentava: ‘Stop Consob a Ei Towers su RaiWay ulteriore elemento per magistrati su sospetti insider trading. Chi paga per confusione su opinione pubblica?’.

 

La questione appare alquanto spinosa e se qualcuno ipotizza che sul fronte normativo il Governo potrebbe rivedere i vincoli imposti a RaiWay, c’è anche chi pensa che le possibili preoccupazioni antitrust potrebbero essere risolte istituendo un organo di vigilanza, come quello creato per Telecom Italia, che escluderebbe la necessità di un eventuale scorporo di Rai e Mediaset dalle loro società delle torri.

Riguardo a una possibile uscita del Biscione da Ei Towers, Barbieri sottolinea l’autonomia del gruppo nella decisione di lanciare l’Opas su RaiWay e auspica che l’azionista di controllo possa appoggiare la nascita di un operatore nazionale indipendente delle torri anche riducendo il proprio peso azionario.

“Mediaset non c’entra niente con questo progetto“, ha detto Barbieri, ma sulla possibile riduzione del controllo da parte di Mediaset ha aggiunto: “Spero che lo prendano in considerazione, è uno scenario auspicabile, ma non ho nessuna indicazione in merito, non ho elementi per rispondere“.

Una cosa però appare certa, l’idea del polo unico delle torri comincia a piacere a molti.

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