“L’Italia non sfrutta adeguatamente le opportunità offerte dall’Ict”. Questa frase è un vero pugno nello stomaco, insieme ai dati desolanti sull’Italia, che si legge nella 15ª edizione dell’eGovernment Benchmark 2018 della Commissione Europea.
Il nostro Paese è all’ultimo posto per l’utilizzo dei servizi eGov.
Nel dettaglio in termini di “Performance”, l’Italia è caratterizzata dal più basso livello di “Penetrazione” in Europa: solo il 22% dei cittadini utilizzano i servizi online per sottoporre documentazioni alle autorità amministrative pubbliche. In un anno la percentuale è aumentata di soli 3 punti percentuali.
Invece il livello di “Digitalizzazione” è vicino alla media Europea (58% Italia vs 63% EU). Per questo, l’Italia fa parte di uno “scenario e-Gov non consolidato”, relativo agli stati che non stanno sfruttando adeguatamente le opportunità offerte dall’ICT.
Il report della Commissione Ue
Lo studio paneuropeo, condotto da un consorzio guidato da Capgemini insieme alla controllata Sogeti e i partner IDC e Politecnico di Milano, presenta un aggiornamento sul livello di trasformazione digitale dei governi europei e valuta in che misura le aziende del settore pubblico stanno prendendo le iniziative necessarie per raggiungere gli obiettivi condivisi di eGovernment. Lo studio di quest’anno evidenzia che sono necessari un riutilizzo e una trasparenza delle informazioni personali maggiori, al fine di assicurare servizi di eGovernment efficienti ed efficaci per tutti i cittadini.
Performance eGovernment in Italia nel 2018:
- In termini di “Performance”, l’Italia è caratterizzata dal più basso livello di“Penetrazione” in Europa: solo il 22% dei cittadini utilizzano i servizi online per sottoporre documentazioni alle autorità amministrative pubbliche. Invece il livello di “Digitalizzazione” è vicino alla media Europea (58% Italia vs 63% EU). Per questo, il nostro paese fa parte di uno “scenario e-Gov non consolidato”, relativo agli stati che non stanno sfruttando adeguatamente le opportunità offerte dall’ICT.
- In termini di “Indicatori relativi”, l’Italia sembra avere un ambiente che rallenta l’efficacia delle azioni di eGov: l’apertura di dati e informazioni (76% Italia vs 72% EU)e la digitalizzazione del settore privato (37% Italia vs 41% EU) sono quasi in linea con la media Europea, mentre tutti gli altri indicatori (competenze digitali – 41% Italia vs 55% EU -, uso dell’ICT – 37% Italia vs 53% EU -, qualità – 57% Italia vs 71% EU – e connettività – 53% Italia vs 64% EU -) sono più basse dei valori europei. In particolare, per gli utenti italiani ci sono ampi margini di crescita nelle competenze digitali e nell’uso regolare di internet.
- Performance eGovernment in Italia:
- Centralità dell’utente:87% (media EU 82%)
- Trasparenza: 54% (media EU 59%)
- Mobilitàcross-border dei cittadini: 27% (media EU 48%)
- Mobilitàcross-border delle aziende: 67% (media EU 61%)
- Abilitatori chiave: 56% (media EU 54%)
Performance eGovernment in Italia nel 2017:
In termini di “Performance”, l’Italia nel 2017 è stata caratterizzata sempre dal più basso livello di “Penetrazione” in Europa: solo il 19% dei cittadini utilizzavano i servizi online per sottoporre documentazioni alle autorità amministrative pubbliche. Invece il livello di “Digitalizzazione” era medio-basso, ma comunque vicino alla media Europea (61% Italia vs 65% EU).
- Performance eGovernment in Italia nel 2017:
- Servizi mobile friendly: 36% (media EU 54%)
- Centralità dell’utente: 82% (media EU 85%)
- Trasparenza: 54% (media EU 59%)
- Servizi cross-border per i cittadini: 38% (media EU 61%)
- Servizi cross-border per le aziende: 78% (media EU 66%)
- Abilitatori chiave: 61% (media EU 62%)
I principali risultati del report nell’Ue
- Il settore pubblico europeo continua a fornire sempre più servizi online, con un incremento del 13% nel corso di quattro anni. Tuttavia, è auspicabile incrementare la personalizzazione dei servizi, al fine di garantire un eGovernment senza soluzione di continuità per tutti i cittadini e le imprese
- Le performance dell’eGovernment in Europa sono in costante crescita.Attualmente, la centralità degli utenti si attesta all’82%
- Sono stati fatti ulteriori miglioramenti dell’indicatore relativo all’accessibilità da mobile, con sei servizi su dieci (62%) fruibili tramite dispositivi mobili
- I moduli ufficiali della pubblica amministrazione e i documenti per la presentazione di domande sono sempre più spesso completamente digitali. Come emerge dalle misurazioni dell’indicatore eDocuments (63%), un’ampia percentuale di servizi consente ai cittadini e alle imprese di inviare e ricevere documenti relativi al servizio pubblico in formato digitale
- Il punteggio relativo alla maturità dei servizi di supporto agli utenti (88%) dimostra che le aziende che erogano servizi pubblici si impegnano costantemente ad offrire canali di supporto: chat online e altri tipi di canali facilitano la ricerca di informazioni pertinenti e la compilazione dei moduli di domanda online
- Un’ulteriore personalizzazione dei servizi di eGovernment potrebbe contribuire a soddisfare le singole esigenze degli attuali utenti e a espandere i servizi pubblici digitali a una più ampia fascia di cittadini e imprese
- L’uso dei dati personali ricopre un ruolo chiave nella personalizzazione dei servizi pubblici. Ogni volta che le informazioni personali vengono utilizzate per ottimizzare l’erogazione del servizio, gli utenti coinvolti richiedono un certo livello di controllo sui dati elaborati. Tuttavia, questo obiettivo non è ancora stato raggiunto. Attualmente, l’indicatore sulla trasparenza dei dati personali si attesta al 54%
- La valutazione sulla sicurezza informatica di circa 3.500 siti web pubblici, introdotta di recente, richiede necessariamente che le amministrazioni pubbliche di tutta Europa garantiscano livelli di sicurezza di base, poiché meno del 10% dei siti web in ambito pubblico europeo ha superato i test effettuati