Migliorare l’efficienza energetica di almeno il 27% entro il 2030 è questo l’obiettivo strategico dell’Unione Europea. Fondamentale è conoscere le caratteristiche del sistema energetico dei singoli Paesi, valutare le potenzialità di riduzione dei consumi energetici nei diversi settori (civile, trasporti e industria) e delle relative emissioni inquinanti, monitorando gli sviluppi e i trend più significativi.
Questi i temi al centro del progetto europeo “ODYSSEE–MURE”, coordinato dall’agenzia francese ADEME (Agence de l’environnement et de la maîtrise de l’énergie) e supportato dal programma Intelligent Energy Europe, che vede la partecipazione degli enti energetico-ambientali nazionali dei 28 Paesi dell’Unione Europea più la Norvegia.
L’Italia è rappresentata dall’ENEA, fin dall’inizio nel 1993. Il convegno “ODYSSE-MURE – Strumento per il monitoraggio delle politiche di efficienza energetica” è stato l’occasione per presentare i risultati ottenuti dal progetto, che ha permesso di sviluppare una metodologia che rende compatibili e confrontabili i dati e le elaborazioni sui consumi energetici dei 29 Paesi europei coinvolti, realizzando così indicatori di efficienza energetica e di CO2 che la Commissione UE ha adottato ufficialmente come base statistica conoscitiva per le politiche energetiche dell’Unione.
Il progetto si avvale di due banche dati complementari: ODYSSEE che contiene i dati di base energetici e gli indicatori di efficienza energetica e CO2, e MURE (Misure di Utilizzo Razionale dell’Energia) che racchiude le politiche e le misure di efficienza energetica e del loro impatto a partire dagli anni ’80. In quest’ultimo database sono presenti più di 2.300 provvedimenti legislativi che riguardano residenziale, terziario, industria e trasporti, più un quarto relativo alle misure di carattere trasversale. Per l’Italia, la banca dati MURE riporta un totale di 84 provvedimenti, di cui 65 in vigore (18 di essi sono stati inseriti nei PAEE del nostro Paese).
“L’efficienza energetica è centrale per l’Italia e con questo progetto, a cui ENEA ha dato negli anni un apporto fondamentale – sottolinea Roberto Moneta, responsabile dell’Unità Tecnica Efficienza Energetica dell’ENEA – siamo in grado di cogliere e interpretare le tendenze in atto nel nostro Paese e di contribuire alla valutazione delle politiche nazionali di efficienza energetica, mettendo a fuoco gli ambiti su cui è più urgente intervenire per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di risparmio fissati al 2020 e al 2030. I dati forniti dal progetto sono stati essenziali anche nell’elaborazione del IV Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica in Italia, presentato da ENEA lo scorso giugno presso il MISE”.
“Le statistiche energetiche italiane sono all’avanguardia in Europa – sottolinea Giovanni Perrella della Segreteria Tecnica – DGMERGEN del Ministero dello Sviluppo Economico – anche grazie alla disponibilità degli indicatori di efficienza energetica elaborati da ENEA”.
Sviluppati nell’ambito del progetto gli indici ODEX (ODysseeIndEX). Si tratta di indici sintetici di efficienza energetica depurati dagli effetti dei cambiamenti strutturali come la crisi economica. Adottati per una valutazione complessiva dei miglioramenti dell’efficienza energetica nei diversi settori, rappresentano un utile strumento di lavoro per i decisori politici e per tutti gli attori che operano in questi ambiti.
Gli indicatori permettono di individuare le possibili azioni da intraprendere per incoraggiare gli investimenti in specifici settori. Nel 2013 l’efficienza energetica per l’intera economia italiana è migliorata del 13,4% rispetto al 1990. Come mostra il grafico, la performance è penalizzata dal settore trasporti a causa delle caratteristiche del sistema italiano, basato quasi esclusivamente sul trasporto merci su gomma: sono in crescita il numero di viaggi e il consumo energetico mentre è in calo il carico trasportato.