Presentato ieri dall’Agenzia internazionale dell’Energia (IEA) l’edizione 2015 dell’Energy Efficiency Market Report. Stando a quanto illustrato nello studio, dal 1990 al 2014, sono state risparmiate più di 10 miliardi di tonnellate di CO2 in tutto il mondo e solamente investendo crescenti risorse finanziarie in soluzioni tecnologiche per l’efficienza energetica.
Ridurre i consumi, applicare tecnologie innovative nell’ottimizzare l’uso delle risorse, invitare i cittadini e le imprese ad abbracciare modelli di consumo più sostenibili, sono solo alcuni dei temi principali di cui si è occupato il rapporto.
Al centro dello studio, infatti, c’è comunque l’efficienza energetica come leva di primaria importanza nel taglio delle emissioni di carbonio che, per due terzi, derivano dalla combustione dei carburanti.
Rimanendo nella sola Europa, entro il 2020, gli obiettivi che gli Stati membri dell’Unione europea devono raggiungere (strategia ‘Europe 2020’) sono: ridurre le emissioni di gas serra del 20% (o persino del 30%, se le condizioni lo permettono) rispetto al 1990; arrivare a soddisfare il 20% della domanda di energia tramite fonti energetiche rinnovabili; aumentare del 20% l’efficienza energetica.
Nel 2014, i 29 Paesi del mondo (tutti appartenenti all’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico – Ocse, tra cui l’Italia) che aderiscono all’IEA sono riusciti, proprio grazie all’efficienza energetica, a risparmiare più di 550 miliardi di dollari. Negli ultimi 25 anni risparmiati ben 5,7 trilioni di dollari.
Le misure adottate per ridurre i consumi, ottimizzare le risorse naturali (quindi energetiche) disponibili, aumentare il ricorso a fonti energetiche rinnovabili e cambiare le abitudini dei consumatori, non solamente hanno permesso di tagliare le emissioni di CO2 e altri inquinanti e di registrare un risparmio consistente per le tasche dei cittadini, ma hanno consentito di tornare a crescere a livello economico, in un contesto di sicurezza e innovazione.
La stessa strategia ‘Europa 2020’ mira a una crescita che sia: intelligente, grazie a investimenti più efficaci nell’istruzione, la ricerca e l’innovazione; sostenibile, grazie alla decisa scelta a favore di un’economia a basse emissioni di CO2; e solidale, ossia focalizzata sulla creazione di posti di lavoro e la riduzione della povertà.
Durante lo scorso anno, secondo il Rapporto IEA, si sono risparmiati nel mondo 80 miliardi di dollari di importazioni di combustibili fossili. Tra questi, vale la pena evidenziare che solo la Germania è riuscita a risparmiare ben 30 miliardi di dollari in importazioni di tali prodotti, mentre il Giappone più di 10 miliardi di dollari.