Il mercato dei contatori intelligenti di nuova generazione, o smart meters, ha raggiunto nel 2017 il valore mondiale di 12,8 miliardi di dollari. Tra l’anno che si sta per chiudere ed il 2022, ha calcolato in un Report Markets and Markets del 2017, il tasso di crescita annuo (Carg) dovrebbe aggirarsi attorno al 9%.
Un dato che è legato a stretto giro con il nuovo accordo (preliminare) raggiunto in questi giorni dal Consiglio d’Europa e dal Parlamento europeo sulla nuova direttiva per l’efficienza energetica negli edifici (in inglese Directive for Energy Performance of Buildings, o più semplicemente EPBD), parte integrante del pacchetto “Clean Energy” del 2016.
I punti salienti della direttiva sono i seguenti: entro il 2050 la riduzione delle emissioni di CO2 delle abitazioni dovrà essere compresa tra l’80 ed il 95% in meno rispetto al 1990 (low carbon economy); i nuovi edifici abitativi dovranno prevedere l’installazione di una stazione di ricarica per veicoli elettrici (eMobility).
In generale, visto che i vecchi edifici sono ancora molti in tutti gli Stati europei, il 75% è considerato non efficiente da un punto di vista energetico, dal 2019 la Commissione dovrà redigere una guida per la realizzazione di nuove architetture a basso impatto ambientale, con un consumo energetico fortemente più contenuto rispetto ad oggi (che si aggira attorno al 40% dei consumi energetici totali) grazie all’impiego di nuove tecnologie, tra cui certamente gli smart meters.
Sull’argomento si sono confrontati anche i partecipanti alla quinta edizione dello “Smart utility open meter”, incontro annuale organizzato dallo Smart Metering Group (SMG) di ANIE CSI, l’Associazione che all’interno di ANIE Confindustria rappresenta l’industria dei componenti e sistemi per impianti, definendo le linee guida per il 2018.
Lo smart metering, si legge in una nota dell’Associazione, rappresenta oggi l’opportunità di relazionarsi con argomenti che comportano necessariamente un netto cambiamento rispetto alle dinamiche tradizionali del mondo energetico. Data management e big data, cyber security, interoperabilità, partecipazione attiva dei piccoli clienti al bilanciamento del sistema, raccontano di un mondo che cambia velocemente andando verso diversificazione, libertà di scelta, maggiore efficienza e possibili minori costi.
I benefici derivanti dalla diffusione degli smart meters sono diversi: da un lato l’impiego di sensoristica digitale garantisce prestazioni metrologiche nel tempo (il principio statico non è soggetto ad usura e a deterioramento prestazionale), dall’altro la realizzazione di un’infrastruttura tecnologica per il metering consente alle smart city l’integrazione e la diffusione di servizi sempre più a valore aggiunto.
Diverse le azioni previste da Anie CSI per il nuovo anno, tra cui: un’azione di divulgazione e di promozione tecnico-scientifica con la realizzazione di pubblicazioni ad hoc, l’organizzazione di seminari, giornate di studio e convegni, la nascita della Smart merering accademy, all’interno della quale saranno condivise le best practice di questo settore che sta diventando sempre più critico e strategico per l’evoluzione delle città.