L’Europa continua la sua transizione energetica verso parametri di massima efficienza e sostenibilità. Nei giorni scorsi la Commissione ambiente del Parlamento europeo ha approvato un parere sul risparmio energetico comunitario, che entro il 2030 dovrebbe essere fissato al 40%.
Un ulteriore passo in avanti rispetto al 30% stabilito in precedenza, si legge in una nota Ansa, mentre nel documento firmato dagli euro parlamentari si indica come target vincolante un risparmio annuo dell’1,5%. Il parere sarà votato dall’aula di Bruxelles il prossimo 28 novembre.
Anche in Gran Bretagna il tema dell’efficienza energetica è ormai ampiamente dibattuto e giovedì scorso l’UKERC (UK Energy Research Centre) ha pubblicato uno studio sui possibili risparmi economici per le famiglie britanniche derivanti da un’ottimizzazione delle risorse energetiche e dall’abbattimento dei consumi.
Grazie all’efficienza energetica diffusa, ogni anno il Regno Unito, in termini di costi effettivi, potrebbe risparmiare fino a 7,5 miliardi di sterline. Un quarto dell’energia utilizzata quotidianamente per riscaldarsi e illuminare stanze e strade potrebbe essere recuperato eliminando sprechi e adottando buone pratiche. In tal modo, secondo l’UKERC, i benefici per l’economia nazionale potrebbero essere valutati attorno ai 47 miliardi di sterline.
Il centro ricerche britannico indica in 270 sterline annue il risparmio per famiglia grazie a nuove tecnologie e piccoli accorgimenti nel modo in cui consumiamo quotidianamente energia.
In Italia, le detrazioni fiscali per il risparmio energetico del patrimonio edilizio esistente (fin dalla loro istituzione, avvenuta con la Legge n°296/06, Legge Finanziaria 2007), sono gestite dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA). Lo stesso ente ha l’incarico di effettuare le verifiche ed i controlli dei requisiti richiesti dalle norme agevolative nell’ordine del conseguimento del risparmio energetico.
Tali detrazioni sono prorogate nella misura del 65% per spese sostenute fino al 31 dicembre 2017.
Per gli interventi realizzati su parti comuni di edifici condominiali le detrazioni sono prorogate fino al 31 dicembre 2021 con l’aliquota del 70% o del 75% del totale delle spese, con tetto massimo di 40.000 euro per ciascuna unità immobiliare.
È possibile accedere agli incentivi solo per le seguenti tipologie di interventi:
riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento dell’intero edificio;
miglioramento delle prestazioni termiche dell’involucro dell’edificio (attraverso la coibentazione di solai, pareti o la sostituzione di serramenti o parti di essi o l’installazione di schermature solari);
installazione di pannelli solari;
sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale;
installazione di sistemi di building automation.
Tutte le informazioni relative alle detrazioni fiscali per interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali sono disposnibili online in un apposito vademecum dell’ENEA.
L’Agenzia ha inoltre lanciato in rete un portale web dedicato proprio agli incentivi ed il risparmio energetico degli edifici esistenti sul territorio nazionale, con tutte le informazioni sulle detrazioni fiscali per interventi di efficientamento energetico, i cosiddetti ecobonus del 65%, sulla documentazione da inviare all’ENEA e le FAQ con le risposte ai quesiti più frequenti.