È il primo del suo genere, non solo in India, ma in tutto il mondo. L’Aeroporto internazionale di Cochin (località anche conosciuta col nome di Kochi), Stato federale indiano del Kerala, sarà alimentato esclusivamente con energia solare, grazie ad un impianto realizzato dalla tedesca Bosch.
Un impianto da 12 MW (di picco), composto di 46.150 pannelli solari, su una superficie di una ventina di ettari, che a regime genererà 60.000 KW al giorno, per 18 milioni di unità di energia solare per anno (quantità sufficiente a fornire energia per 10 mila abitazioni in 12 mesi).
Grazie all’utilizzo di questa potente fonte energetica rinnovabile, hanno spiegato in una nota dall’aeroporto (che nel 2014 ha visto passare quasi 7 milioni di passeggeri), si potranno evitare 300.000 tonnellate di emissioni di carbonio per i prossimi 25 anni (che equivale ad aver piantato 3 milioni di alberi).
Il costo della struttura, che è stato di circa 10 milioni di dollari, potrà essere ammortizzato in poco più di cinque anni, grazie solamente al grande risparmio economico che tale tecnologia assicura.
L’autorità aeroportuale indiana ha annunciato che altri 30 aeroporti (su un totale di 125) saranno presto alimentati con fonti energetiche rinnovabili (principalmente energia solare, ma anche idroelettrica). Il grande Stato asiatico mira a posizionarsi come leader nel mercato delle energie rinnovabili, con l’obiettivo di raggiungere i 100 GW di potenza fotovoltaica installata (il gigawatt, simbolo GW, corrisponde a un miliardo di watt, o anche un milione di kilowatt).
Quest’estate, anche l’arcipelago delle Galapagos ha annunciato il primo aeroporto a emissioni zero, alimentato da un mix di fonti energetiche rinnovabili, solare ed eolica, nonché realizzato per l’80% da materiale riciclato da precedenti infrastrutture.