Di Alfonso Molina e Maria Mannino
Centro Studi Erickson
Pubblicato: settembre 2016
Pagine: 126
ISBN: 9788859011828
Prezzo: € 18,50
Parlare di «inclusione digitale» oggi non significa semplicemente dotare ragazzi e adulti delle capacità informatiche basilari, ma diffondere a tutti i livelli una cultura dell’innovazione che abbia come obiettivi, a livello individuale, lo sviluppo integrale della persona, il protagonismo nel lavoro e la cittadinanza piena e, a livello sociale, la lotta alla marginalità, lo sviluppo comunitario e l’elaborazione di risposte sistemiche alle sfide contemporanee.
Significa inoltre rimettere al centro l’educazione, come motore di trasformazione e di sviluppo, integrando l’acquisizione di conoscenze, competenze trasversali, soft skill e atteggiamenti personali con curricoli innovativi e multidisciplinari.
È questo lo scopo che persegue la Fondazione Mondo Digitale, coniugando ricerca e pratica: lavorare per una società democratica del sapere, in cui i benefici che provengono da conoscenze, nuove tecnologie e innovazione siano a vantaggio di tutti senza alcun tipo di discriminazione.
In questo volume, gli autori presentano la cornice teorica ed etica che guida la loro riflessione e descrivono le azioni e i progetti realizzati, che possono essere estesi a contesti molto diversi e coinvolgere differenti fasce di popolazione.
Alfonso Molina, è co-fondatore e direttore scientifico della Fondazione Mondo Digitale. Personal Chair in Technology Strategy, è stato professore ordinario all’Università di Edimburgo per oltre 20 anni. Conduce da diversi anni ricerche teoriche e attività pratiche per sviluppare ambienti e piattaforme integrati, che includano teorie accademiche, strumenti di applicazione pratica e progetti su diversi temi (innovazione tecnologica e sociale, cluster multisettoriali per lo sviluppo locale, innovazione didattica basata sull’uso dell’ICT, ecc.).
Maria Mannino, ha lavorato nell’editoria scolastica e universitaria, occupandosi di scrittura, progettazione e promozione. Per oltre dieci anni ha collaborato con il servizio pubblico radiotelevisivo, soprattutto in programmi sociali e di servizio, in TV, in radio e sul web: dalla trasmissione «Permesso di Soggiorno» su Radio 1, dedicata al fenomeno migratorio, alla prima sperimentazione degli strumenti interattivi di partecipazione sul digitale terrestre (Rai Utile).