Il mercato del libro nel nostro Paese sembra stabilizzarsi e anzi riesce anche a dare segnali positivi per il futuro. È quanto emerge dal nuovo “Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2017”, promosso dall’Associazione italiana editori (Aie), con un 2016 che ha registrato una crescita di fatturato dell’1,2%.
La maggiore capacità organizzativa e i tentativi ben riusciti di proporsi a livello internazionale, con una ritrovata forza di vendita dei diritti degli autori nazionali (dai titoli per bambini/ragazzi alla narrativa e la saggistica), hanno garantito una tenuta generale, con buone proiezioni di crescita per l’ultimo trimestre dell’anno in corso.
Cresce nel 2016 la produzione di titoli di ebook a + 29,6%, con 81.035 manifestazioni nel 2016, rispetto alle 62.544 del 2015. In termini di fatturato, gli ebook, con circa 63 milioni di euro, coprono a fine 2016 una quota del 5,2% dei canali trade (+23,5% sul 2015).
Tra carta e bit, ha raggiunto quota 2,56 miliardi di euro il fatturato complessivo del mercato del libro nuovo nel 2016, con una crescita dell’1,2% sull’anno precedente (ma nel 2011 valeva 3,1 miliardi di euro).
L’editoria digitale italiana, nel suo complesso (ebook + banche dati e servizi web ad aziende e professionisti) nel 2016 ha raggiunto il valore di 323 milioni di euro (+15,8% rispetto al 2015), pari al 12,6% del mercato. Nel 2011, per un confronto, questo stesso mercato rappresentava il 5,2%.
I lettori di ebook sono stati circa 4,2milioni nel 2016, compresi coloro che hanno dichiarato di
aver letto anche un solo ebook negli ultimi 3 mesi (in leggero calo rispetto ai 4,7milioni del 2015): nel complesso il 7,3% della popolazione con più di 6 anni, contro il 2,3% del 2011.
Dopo i primi anni di forte crescita, quindi, anche la lettura di libri elettronici presenta segnali di rallentamento.
Il 37% dei lettori compone mix diversi di carta ed ebook (erano il 28% nel 2015), solo l’1% dichiara di leggere libri esclusivamente in formato ebook (altri istituti di ricerca indicano un 3% di lettori che scelgono «prevalentemente ebook», non escludendo l’occasionale libro cartaceo).
Nel 2016 gli italiani hanno comprato più di 900mila ereader (-9,4% sul 2015) e 2,4 milioni di tablet (-7,6% sul 2015). Soprattutto hanno speso 3,6 miliardi di euro per l’acquisto di smartphone, di cui una parte sempre più consistente con schermi da 5”-7” e quindi con caratteristiche di portabilità e funzionalità maggiori.
Queste caratteristiche hanno portato lo smartphone a diventare il device di riferimento per cercare e trovare informazioni, notizie, servizi e, sempre più spesso, leggere ebook e testi complessi.
Tiene la libreria e cresce l’ecommerce, ma crolla la Gdo. I canali di vendita subiscono una importante trasformazione. Innanzitutto nella quota di mercato che coprono e nelle formule commerciali con cui si propongono ai loro clienti (si pensi al massiccio ingresso del non-book e del food come merceologie e come servizio).
Se le librerie si confermano il canale più forte, attraverso cui le case editrici raggiungono i loro clienti, a crescere di più sono le librerie online: dal 3,5% nel 2008 all’attuale 17%, superando ormai la Gdo.