Sostenere la filiera integrata del settore smart buildings con nuove misure finanziarie ed un piano di edilizia di nuova generazione, che sappia coniugare lo sviluppo urbano futuro con i piani di infrastrutturazione in atto o già realizzati, è quanto si appresta a fare la Regione Lombardia con il nuovo progetto “Smart living”.
“Abbiamo stanziato 15 milioni di euro a sostegno della filiera integrata dell’edilizia high-tech: produzione, servizi e tecnologia. A disposizione delle reti che le aziende costituiranno ci saranno contributi a fondo perduto fino a 800.000 euro per finanziare i migliori progetti di investimento, che sapranno coniugare il tradizionale know-how produttivo con le più avanzate tecnologie abitative”, ha affermato l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Lombardia, Mauro Parolini.
Un processo, ha spiegato l’assessore, che dovrà passare per l’innovazione, il digitale e l’applicazione di nuove tecniche costruttive, che nasce dalla convinzione che “il settore dell’edilizia, tra i più colpiti dalla crisi, può tornare a essere uno dei protagonisti della ripresa, ma a condizione che le imprese si mettano assieme, ampliando i confini della filiera”.
Come evidenziato in uno studio IDC dello scorso anno, Il mercato mondiale delle soluzioni per l’edilizia urbana sostenibile e di nuova generazione ha raggiunto nel 2014 un valore di spesa di 6,3 miliardi di dollari e nel 2019 dovrebbe toccare quota 17,4 miliardi di dollari.
Una misura che punta non solo a “promuovere l’aggregazione, la contaminazione tra settori differenti e la valorizzazione delle filiere di eccellenza quali driver di sviluppo”, ma a potenziare “le ricadute economiche e gli investimenti che sarà in grado di generare”, promuovendo sostenibilità ambientale ed energetica.
Un’azione di governo, questa di Palazzo Lombardia, che ha una connotazione molto marcata di innovazione e che è stata condivisa con le associazioni più rappresentative del comparto edilizio, con l’obiettivo di “aumentare la competitività delle imprese lombarde e di agganciare i timidi segnali di ripresa, consolidando un settore di mercato contraddistinto da grandi eccellenze e innescando una reazione virtuosa di fronte al forte rallentamento degli investimenti pubblici nel settore, alla difficoltà di accesso al credito e al calo della domanda di nuovi edifici registrata negli ultimi anni“.