Anche il più ottimista tra noi ha difficoltà a immaginare un futuro radioso per i prossimi mesi. Le previsioni del calo del PIL (con l’Italia all’ultimo posto in Europa, appena sopra la Grecia) fanno paura, considerando quanto l’economia italiana dipenda da settori che la pandemia ha colpito con spropositata durezza, dal turismo alla ristorazione.
Economia e App
Insomma, chi può in questo momento rinvia le grandi spese e mette un po’ di soldi da parte per ogni evenienza, mentre chi già aveva qualche difficoltà prima del lockdown oggi rischia di trasformarsi in un nuovo povero, o di peggiorare ulteriormente la propria situazione.
Ci sarà, è vero, la ripresa, ma mentre gli esperti dibattono sul tipo di curva che la caratterizzerà (a U? A V? A L?) è chiaro a tutti che prima del 2021 i segni più in economia scarseggeranno.
Mai come in questo momento è necessario tenere sotto controllo la propria capacità di spesa e rivedere le proprie entrate e uscite: per questo sempre più persone, in tutto il mondo, si stanno rivolgendo alle app mobili del settore fintech, alla ricerca del metodo più efficiente per gestire il patrimonio e investire con tutta sicurezza.
Il successo delle app di finanza durante il lockdown
Secondo i calcoli di App Annie, dalla settimana-tipo del 29 dicembre a quella di più intensi effetti del lockdown in USA, dal 12 al 18 aprile, il tempo passato sulle app di finanza è aumentato del 55%: numeri importanti che impallidiscono di fronte al 90% e all’85% della Corea del Sud e del Giappone. Paesi con economie floride, anche se con le loro debolezze, e con un certo di livello di risparmio che rende possibile pensare a come impiegare il proprio denaro.
Ma anche molti italiani, seppure la loro propensioni al risparmio, proverbiale un tempo, sia stata molto ridimensionata negli ultimi anni, hanno la possibilità di investire i loro capitali in modo nuovo, anche perché destinazioni tradizionali come il mattone hanno subito un vero tracollo negli ultimi anni e la pandemia, di certo, non aiuterà nella ripresa. E i conti correnti? In molti casi hanno introdotto di nuovo il canone mensile e gli interessi sono a poche briciole sopra lo zero, quindi nemmeno mantenere quello che si ha sul conto conviene.
Grazie a Internet mobile (su SOStariffe.it sono sempre disponibili le promozioni più interessanti in questo settore, per collegarsi ovunque ci si trovi), per molti mesi sarà più popolare interagire col dispositivo sempre nelle nostre tasche piuttosto che affidarsi a promotori finanziari da incontrare di persone, con le mille difficoltà dovute alle regole del distanziamento sociale. Ma conviene davvero investire adesso?
Investire oggi secondo Warren Buffett: meglio aspettare
Sull’argomento Warren Buffett ha parlato pochi giorni durante l’assemblea annuale degli azionisti della sua società, la Berkshire Hathaway. Buffett, di gran lunga uno degli uomini più ricchi del mondo, ha sempre dimostrato un notevole sangue freddo nel reagire alle crisi dei mercati, non ultima quella causata nel 2008 dai mutui subprime, ma questa volta il suo ottimismo sembra decisamente più smorzato.
Al momento Buffett preferisce mantenere una gigantesca riserva di liquidità (nell’ordine dei 137 miliardi di dollari) senza investirli, perché a suo parere lo scenario peggiore non è ancora scongiurato e, soprattutto, si deve ancora immaginare.
Ma la grande novità è che Buffett ha addirittura venduto in perdita, un vero evento per chi conosce il modo di operare del mago della finanza (che quasi sempre “tiene duro” mantenendo le azioni che calano nel portafoglio e semmai acquista quando sono al minimo): in questo caso si è trattato delle partecipazioni nelle compagnie aeree americane, Delta, Southwest, United e American.
Una scelta che appare quasi inevitabile, tenendo conto che, per fare un esempio vicino a noi, Ryanair ha appena annunciato il taglio di 3.000 lavoratori, ma soprattutto che sono più di 15.000 i velivoli fermi negli aeroporti da più di una settimana: anche la politica dei prezzi sarà quasi certamente rivista verso l’alto e sarà necessario praticare il distanziamento sociale anche in volo (magari con la fila centrale lasciata vuota). Il trasporto aereo insomma cambierà, per molti mesi sarà ridimensionato, e per questo Buffett ha deciso di portare altrove i suoi capitali.
In più c’è da calcolare il bassissimo prezzo del petrolio, che comporta una sua sempre minore convenienza di estrazione, visto che la vendita rischia di non pagare nemmeno i costi. Insomma, anche per un investitore solidamente fiducioso come Buffett, non si è mai visto nulla del genere, e le ripercussioni economiche sono ancora in gran parte ignote.
L’”investimento-light” delle app fintech
La soluzione, quindi, è smettere di investire? Eppure tenere i soldi sotto il proverbiale materasso è una strategia che ha limiti evidenti, soprattutto in caso di perdita del potere d’acquisto delle famiglie. Ecco quindi che le app vengono in aiuto di chi, magari, vuole impegnare cifre limitate, con metodi a portata di tap che vanno dalle azioni frazionate ai portafogli con aumento residuale, come Oval o Gimme5, che si basano su un concetto molto semplice: si investe poco per volta, quando si ha qualche euro in più, senza fretta e soprattutto senza dover affrontare investimenti minimi nell’ordine delle migliaia di euro.
A tutto questo si aggiunge il successo del mobile banking dovuto al social distancing e all’appetibilità sempre minore del recarsi di persona allo sportello, ad affrontare code di decine di metri viste le norme che limitano l’ingresso dei clienti negli esercizi e nelle filiali.
Sempre negli Stati Uniti, a marzo il tempo trascorso sulle principali 10 app per il trading online è incrementato dell’80%. Significativo nei giorni scorsi il successo di Stash, la startup newyorkese che è riuscita a raccogliere 112 milioni di dollari di finanziamento: cifre che normalmente sarebbero non così inconsuete, ma che con l’incertezza della pandemia si fanno notare, soprattutto considerando che l’obiettivo di Stash è permettere ai consumatori di entrare nel mondo degli investimenti in maniera “leggera”.
Della stessa categoria fanno parte altre storie di successo come Acorns, Robinhood – che, con i suoi investimenti a zero commissioni, ha letteralmente trionfato nel settore fintech durante il lockdown: +260% nel tempo trascorso), Kabbage, YieldStreet e, anche in Italia, Revolut, che nei mesi scorsi ha introdotto la possibilità di fare trading (senza commissioni, con 8 compravendite mensili gratuite con la versione Premium e illimitate con quella Metal) e perfino comprare oro. Senza intermediari e con un tap: la crisi economica si affronta anche così.
Fonti
https://www.appannie.com/en/insights/market-data/economic-headwinds-prompt-demand-finance-apps/