L’ecommerce non è una nicchia o un segmento isolato, ma un vero e proprio motore di crescita e innovazione del retail offline. Una leva che è stimata raggiungere, alla fine del 2019, i 3.500 miliardi di dollari a livello globale. Stessa tendenza anche in Italia, dove, con fatica, dovrebbe registrare una crescita del 15% quest’anno.
I dati sono stati diffusi in occasione del Netcomm Forum 2019 al MiCo di Milano e riportati da Maria Giulia Ganassini sul blog di MailUp. Un mercato mondiale dell’ecommerce quindi in espansione e in forte crescita, che potrebbe arrivare a valere 4.800 miliardi di dollari entro il 2021, con la Cina a fare da traino, le vendite online di prodotti che crescono più velocemente dei servizi, arrivando a valere il 60% del totale, e lo shopping da mobile che registra un aumento del +32% anno su anno, arrivando a pesare quasi il 50% nella vendita di prodotti, per un sorpasso definitivo atteso attorno al 2020-2021.
In Italia, secondo il resoconto di MailUp, l’ecommerce si afferma e si espande, “ma con una modalità che ha molto a che fare con il digital divide. Il valore degli acquisti ecommerce è cresciuto del +16% nel 2018, con un forecast di +15% nel 2019. Il valore totale è di 31 miliardi di euro”.
Il problema, se così si può dire, sta nel sottoutilizzo degli strumenti tecnologici a nostra disposizione: “Siamo tra i Paesi europei con la più alta penetrazione di smartphone e il più alto utilizzo di applicazioni digitali. Ma solo il 10% delle imprese italiane vende online – un valore inferiore del 50% rispetto alle medie inglesi e tedesche, e molto al di sotto delle medie europee”.
I dati, inoltre, evidenziano chiaramente “l’esistenza di un rapporto diretto tra il sistema di competenze digitali e lo sviluppo della vendita ecommerce. In Italia scarseggiano le prime e fatica la seconda”.
Eppure, come anticipato, l’ecommerce è di fatto un motore di innovazione e le competenze digitali sono fondamentali per sfruttare il potenziale di sviluppo economico insito in questa tecnologia. Come sottolineato dalla Ganassini: “Pensiamo alla realtà aumentata, introdotta su app di arredamento online e poi esportata nei camerini degli store. O alla rivoluzione nei pagamenti, nata grazie alla smaterializzazione nativa e cash-free del web e oggi trasposta nelle app di pagamento, nei digital wallet e nei modelli più avanzati à la Uber o Amazon Go – dove il pagamento in senso tradizionale non avviene nemmeno”.
Guardando al futuro, ovviamente, l’innovazione sarà sempre di più l’elemento preponderante e anche l’ecommerce potrà avvantaggiarsi in maniera completa della trasformazione digitale, a partire dall’intelligenza artificiale e dalla mass customization, con i suoi contenuti, servizi e prodotti personalizzati e a misura di consumatore, fino al mercato unico digitale europeo (digital single market), da cui ci si aspetta una più efficace tutela degli utenti e una regolamentazione equa e semplificata del mercato.