La Commissione Ue è pronta a lanciare un’indagine sull’eCommerce. Bruxelles ritiene, infatti, che ci siano aziende che volontariamente ostacolano il commercio elettronico tra i diversi Paesi Ue, limitando la libera concorrenza.
Bisogna ‘rimuovere gli ultimi paletti’, dice la Ue, e ‘contrastare’ le restrizioni transfrontaliere in vista della presentazione, il prossimo 6 maggio, del pacchetto di proposte volto alla realizzazione del Mercato Unico Digitale.
“E’ tempo di rimuovere gli ultimi ostacoli all’eCommerce, che è un elemento vitale per la realizzazione di un vero Digital Single Market in Europa“, ha detto il Commissario Ue alla Concorrenza, Margrethe Vestager.
Il vicepresidente della Commissione Ue e responsabile del Mercato Unico Digitale, Andrus Ansip, ha insistito sulla necessità di mettere fine agli ostacoli geografici che impediscono spesso ai cittadini europei di usare servizi online di Paesi diversi dai propri.
“All’interno della Ue – osserva la Commissione in una nota – esistono ancora grossi ostacoli al commercio elettronico transfrontaliero”.
La Ue parla di paletti tecnici che impediscono ai consumatori l’accesso ad alcuni siti web in funzione del luogo di residenza o dei dati delle loro carte di credito.
Su più della metà dei consumatori dell’Ue che nel 2014 ha effettuato acquisti online, solo il 15% è riuscito a farlo dalla piattaforma di un altro Stato membro, sottolinea Bruxelles.
L’indagine si concentrerà sulle barrire di tipo privato e in particolare quelle contrattuali che ostacolano il commercio elettronico di beni e contenuti digitali.
Se la Ue dovesse rilevare problemi specifici riguardanti il possibile abuso di posizione dominante o pratiche commerciali scorrette, potrebbe allora decidere di avviare delle indagini direttamente nei confronti delle aziende che adottano simili condotte.