La Commissione europea ha avviato la riforma per un nuovo quadro normativo dei fornitori di servizi digitali, con l’avvio di una consultazione pubblica sul nuovo Digital Services Act, che scade l’8 settembre. Due i temi affrontati: in primo luogo, la proposta di legge sui servizi digitali, per aggiornare la direttiva sul commercio elettronico del 2000. Il secondo propone un nuovo regolamento sulla concorrenza che consentirebbe alla Commissione di imporre misure correttive ai grandi player della rete, qualora riscontrasse problemi strutturali sul mercato.
We launched an important public consultation on the #DigitalServicesAct.
— Roberto Viola (@ViolaRoberto) June 3, 2020
An opportunity to hear your comments which will help us shape the future rulebook for #digital services. You have time till 8/9/2020 ➡️ https://t.co/E1z3WnP8Ni.#EUHaveYourSay pic.twitter.com/lsvurSQvej
Regole ex ante per le grandi piattaforme
Il cambiamento principale è una proposta per consentire la regolamentazione ex ante di grandi piattaforme online. Le grandi piattaforme agiscono da “gatekeeper”, e di fatto sono loro stesse a stabilire le loro regole di funzionamento. “L’iniziativa dovrebbe garantire che tali piattaforme si comportino in modo equo e possano essere sfidate da nuovi concorrenti e concorrenti esistenti, in modo che i consumatori abbiano la scelta più ampia e che il mercato unico rimanga competitivo e aperto alle innovazioni”.
Concorrenza
Sul fronte della concorrenza, le grandi dimensioni dei big tech garantiscono vantaggi competitivi troppo elevati che si avvicinano a veri e propri monopoli, con scarse possibilità di emergere per i concorrenti e condizioni di lock in per i clienti. La Commissione vuole la possibilità di intervenire anche nel caso che l’analisi di mercato non evidenzi una carenza strutturale di concorrenza.
Questa situazione potrebbe portate a fenomeni di tacita collusione fra player oligopolistici, soprattutto nel caso che siano n grado di adattare i loro comportamenti in base ad algoritmi.
L’obiettivo della Commissione è introdurre la nuova normativa nel quarto trimestre del 2020.
Servizi online
Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva della Commissione europea, ha dichiarato: “Internet offre ai cittadini e alle imprese grandi opportunità da soppesare con i rischi legati al lavoro e alle interazioni online. In questo momento chiediamo quindi il parere dei cittadini e delle parti interessate su come definire un quadro normativo moderno per i servizi digitali e per le piattaforme online nell’Ue. Molti di questi temi hanno un impatto sulla vita quotidiana dei cittadini e ci stiamo impegnando a costruire un futuro digitale sicuro, innovativo e adatto alle loro esigenze”.
Piattaforme
Il commissario per il Mercato interno, Thierry Breton, ha dichiarato: “Le piattaforme online hanno assunto un ruolo centrale nella nostra vita, nella nostra economia e nella nostra democrazia. Da questo ruolo derivano anche maggiori responsabilità, ma per questo è necessario dotarsi di un codice normativo moderno per i servizi digitali”. Con la consultazione pubblica “terremo conto di tutti i pareri espressi e rifletteremo insieme per trovare il giusto equilibrio tra i seguenti aspetti: fare in modo che internet sia sicuro per tutti, tutelare la libertà di espressione e garantire che vi sia spazio per l’innovazione nel mercato unico dell’Ue”.