Via libera al Fondo europeo per gli investimenti strategici (Efsi). I Ministri delle Finanze dell’Unione europea, riuniti a Bruxelles, hanno approvato il quadro generale. Lo ha annunciato la presidenza lettone dopo la fine della discussione sul piano Juncker.
Parte di questi fondi verranno usati per la banda larga.
L’Italia contribuirà 8 miliardi di euro con un’iniziativa di Cassa depositi e prestiti.
Il prossimo step è adesso quello dell’approvazione del Parlamento europeo per rendere operativo il Fondo già a luglio.
Il piano, promosso dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, punta a mobilitare 315 miliardi di euro attraverso contributi pubblici e privati.
La dotazione iniziale dell’Efsi è di 21 miliardi di euro, di cui 16 miliardi di garanzie pubbliche e 5 miliardi erogati dalla Banca europea per gli investimenti.
Il vicepresidente della Commissione europea responsabile per la crescita e gli investimenti, Jyrki Katainen, ha fatto sapere in conferenza stampa che la Bei potrà iniziare a finanziare i progetti entro la primavera mentre l’Efsi fornirà i fondi per i progetti a settembre-ottobre.
L’Efsi sosterrà progetti in diversi settori, fra cui trasporti, energia, banda larga, educazione, salute, ricerca e finanziamenti alle PMI.
In particolare l’obiettivo del Fondo è di sostenere progetti “socialmente ed economicamente validi” per far fronte ai fallimenti di mercato ma senza prestabilire alcuna allocazione a livello settoriale o regionale.
Durante la riunione di questa mattina, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha comunicato ai colleghi dell’Ecofin la decisione del premier Matteo Renzi – da lui annunciata su Twitter – di contribuire con 8 miliardi di euro al Piano Juncker per gli investimenti.
I fondi verranno dalla Cassa Depositi e Prestiti.
Katainen, ha quindi ringraziato l’Italia, sempre durante l’Ecofin, e poi su Twitter ha commentato: “Grande notizia: l’Italia ha appena annunciato che contribuirà con 8 mld al Piano Investimenti, aggiungendosi alla Germania, la Spagna e la Francia. Grazie mille Matteo Renzi”.
Finora, la Germania e la Francia si sono impegnate a fornire un contributo analogo a quello italiano, di 8 miliardi di euro, mentre la Spagna ha offerto 1,5 miliardi.
