Popcorn Time, uno tra i più popolari software illeciti che consentivano la fruizione illecita di contenuti audiovisivi, e il relativo sito pirata YTS, sono stati oscurati a seguito di due sentenze emesse in Canada e Nuova Zelanda dopo la denuncia formale presentata dalla MPAA (Motion Picture Association of America).
E’, quindi, stato messo il ‘sigillo’ a quello che ormai era noto come il ‘Netflix pirata’ per la facilità con cui grazie al BiTtorrent si potevano guardare in streaming serie tv e film, alcuni anche di ultima uscita, violando apertamente i diritti d’autore su scala globale.
Giusto per avere un’idea, solo nel mese di luglio Popcorn Time ha registrato, secondo i dati forniti da comScore, 1,5 milioni di visitatori unici che, una volta scaricata l’app, hanno potuto vedere illegalmente migliaia di film e serie tv.
YTS ha avuto 3,4 milioni di visitatori unici ad agosto che hanno potuto accedere a una vasta library di circa 4.500 contenuti, violando i copyright.
La pirateria continua ancora a mietere vittime. A farne le spese è tutta l’industria cinematografica e la filiera di settore.
Parliamo di incredibili danni economici e di migliaia di posti di lavoro a rischio.
Ne abbiamo parlato con Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale FAPAV (Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali).
Key4biz. Come avete accolto la chiusura di Popcorn Time e YTS?
Federico Bagnoli Rossi. La chiusura di Popcorn Time e YTS, software e relativo portale non autorizzato, a seguito della denuncia della MPAA, rappresenta una battuta d’arresto importante per quanto riguarda la diffusione dei contenuti illeciti sul web. Il software ed il portale erano molto utilizzati dagli utenti di tutto il mondo ed offrivano senza autorizzazione film, serie e programmi televisivi. Un “catalogo” sempre aggiornato e con tutti i contenuti più richiesti dagli utenti. Oltre all’incisiva azione condotta dalla MPAA a livello internazionale, anche il nostro Paese si era adoperato per contrastare “Popcorn Time”. A tal riguardo ricordiamo infatti il recente blocco imposto ai provider dalla Procura di Genova. L’attenzione al riguardo era massima, proprio in virtù dei migliaia di contenuti – anche sottotitolati – messi a disposizione. Come anche dichiarato dal Presidente della MPAA, Sen. Chris Dodd, la chiusura di Popcorn Time e YST rafforza lo sviluppo del mercato legale andando a porre le basi per un mercato realmente competitivo.
Key4biz. I servizi legali sono ormai tanti e con prezzi anche accessibili, come vi spiegate che esista ancora tanta gente che si rivolge ai siti pirata?
Federico Bagnoli Rossi. L’offerta legale sta diventando sempre più ampia e competitiva, anche dal punto di vista delle formule di abbonamento o acquisto/noleggio del contenuto. Molti sono i consumatori che già hanno usufruito e utilizzano con regolarità questi servizi. Molti altri invece ancora forse non li conoscono a sufficienza e pertanto ritengo che sia necessario altro tempo affinché l’utilizzo delle piattaforme legali diventi un’abitudine. Ben vengano pertanto iniziative di promozione e campagne di informazione sull’offerta già esistente, come ad esempio il portale realizzato da Confindustria Cultura Italia www.mappadeicontenuti.it.
Key4biz. Quali i nodi ancora da sciogliere?
Federico Bagnoli Rossi. Per quanto riguarda l’enforcement, riuscire ad ottenere un numero maggiore di blocchi congiunti IP e DNS consentirebbe di contrastare ancora più efficacemente tutte quelle piattaforme che lucrano in maniera massiva diffondendo contenuti protetti da copyright. Come dicevamo, l’offerta legale c’è ed è sempre più ricca mentre ancora molto c’è da fare per quanto riguarda l’educazione e la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul problema e le sue conseguenze. Come FAPAV, assieme ad ANICA, MPA e UNIVIDEO, abbiamo aderito al progetto EMCA “Rispettiamo la creatività” e saremo pertanto presenti nelle scuole con un apposito kit rivolto agli studenti. E’ ancora in corso, inoltre, il progetto “Il Protagonista 2.0” tramite il quale stiamo realizzando una serie di masterclass presso Università e scuole di cinema per parlare agli studenti della creatività e del valore delle opere d’ingegno. Stiamo inoltre lavorando a tutta una serie di progetti per il prossimo anno che hanno proprio l’obiettivo di valorizzare tutto quel lavoro che c’è dietro la realizzazione di un’opera creativa.
Key4biz. Gli intermediari del web potrebbero fare di più?
Federico Bagnoli Rossi. La cooperazione e la collaborazione con gli intermediari del web è oramai divenuta un aspetto fondamentale nella lotta alla pirateria. Il loro contributo operativo è necessario per contrastare in maniera efficace la diffusione illecita dei contenuti protetti da copyright.
Key4biz. E le istituzioni?
Federico Bagnoli Rossi. Per fortuna oggi c’è una maggiore attenzione al problema da parte delle Istituzioni rispetto a qualche anno fa. Sono stati fatti degli importanti passi avanti, grazie anche all’introduzione del Regolamento Agcom, e ci auguriamo che questo impegno continui e che sia possibile implementare il contrasto tramite un maggiore utilizzo del blocco IP.
Key4biz. L’Italia sta lavorando bene contro la pirateria?
Federico Bagnoli Rossi. Direi che siamo sulla buona strada. Come dicevo, sono stati fatti degli importanti passi avanti che sono stati riconosciuti anche all’estero, togliendo il nostro Paese dalla “watch list” dello Special Report 301 stilato dal governo americano.
Key4biz. La Ue sta lavorando alla riforma sul diritto d’autore, quali le priorità per assicurare che le nuove norme colgano nel segno?
Federico Bagnoli Rossi. E’ necessario trovare un equo bilanciamento tra le necessità dei consumatori e quelle dell’industria, mantenendo ovviamente la giusta remunerazione per chi quel contenuto l’ha prodotto, ideato e realizzato. Il copyright non è un freno per il mercato bensì il suo motore. Ritengo che le nuove offerte digitali siano molto flessibili e che riescano già a rispondere alle varie esigenze dei consumatori. L’offerta continuerà a crescere e pertanto da questo punto di vista la situazione non potrà che migliorare.
Key4biz. Per contrastare la pirateria, potrebbe avere un senso abbattere le finestre temporali di distribuzione?
Federico Bagnoli Rossi. Le finestre temporali in Italia sono già tra le più corte, rispetto ad altri mercati anche europei. Per quanto riguarda il nostro Paese si tratta di intese commerciali tra i vari player del settore che non sono regolate da alcuna normativa in proposito. Ovviamente, su specifici casi e titoli, ritengo possano essere fatte delle valutazioni differenti in merito alla distribuzione. Mi riferisco ad esempio a quei titoli che non trovano sufficiente spazio nelle sale per tutta una serie di motivi e per i quali si potrebbe ipotizzare una distribuzione differente.