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Ecco la nuova Alexa, che prenota e compra al posto tuo

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Amazon ha annunciato Alexa+, una versione migliorata del suo assistente, dotata di memoria a lungo termine, capacità di analisi contestuale e un’interazione più naturale.

Rubrica settimanale SosTech, frutto della collaborazione tra Key4biz e SosTariffe. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui..

Sembra passato un secolo – e invece sono poco più di dieci anni – da quanto Amazon ha lanciato Alexa, introducendo per la prima volta un assistente vocale integrato in dispositivi smart per la casa. All’epoca ci sembrò qualcosa di straordinariamente avanzato, pericolosamente simile ad HAL 9000 in 2001: Odissea nello spazio. Oggi il primo degli assistenti vocali sembra un relitto del passato, che può offrire pochi servizi e fa fatica a elaborare le richieste dell’utente (buona fortuna se cercate di far riprodurre con un comando vocale una canzone straniera, magari di un artista non famosissimo, al vostro Echo Dot o simili). Ora però le cose stanno per cambiare, anche perché il mercato non è certo rimasto a guardare e la concorrenza si fa sentire.

Secondo un rapporto di Statista citato da TechCrunch, nel 2023 oltre 4,2 miliardi di dispositivi con assistenza vocale erano attivi nel mondo, con una previsione di crescita fino a 8,4 miliardi entro il 2026. Ma l’entusiasmo iniziale si è scontrato con limiti tecnologici evidenti: interazioni rigide, incapacità di comprendere contesti complessi e difficoltà nel gestire attività realmente utili al di fuori di richieste basilari come il meteo o la musica.

L’avvento dell’intelligenza artificiale generativa ha però dato nuova linfa a questo settore. OpenAI con ChatGPT, Google con Gemini e Meta con Llama hanno dimostrato che i modelli linguistici avanzati possono sostenere conversazioni fluide, rispondere a domande complesse e persino generare contenuti difficilmente distinguibili da quelli umani, almeno se non è richiesto un alto grado di creatività personale. Proprio in questi giorni Amazon, che come si è visto fino a poco tempo fa sembrava in ritardo rispetto ai concorrenti, ha annunciato Alexa+, una versione migliorata del suo assistente, dotata di memoria a lungo termine, capacità di analisi contestuale e un’interazione più naturale.

Le nuove capacità di Alexa+: un’agente AI completo?

Durante l’evento di lancio a New York, Amazon ha mostrato come il nuovo modello di Alexa sia in grado di comprendere il contesto delle conversazioni, ricordare informazioni a lungo termine e svolgere attività complesse con un livello di autonomia senza precedenti. Un esempio concreto è la gestione della spesa: l’utente può chiedere “Alexa, ordina tutto il necessario per fare la carbonara, ma senza guanciale”, e l’assistente non solo riconosce gli ingredienti principali, ma adatta la lista alla preferenza espressa (con buona pace dei puristi della tradizione gastronomica romana).

Un’altra novità è la capacità di interagire proattivamente con l’utente. Alexa+ non si limita più a rispondere a comandi diretti, ma può suggerire azioni basate sulle abitudini dell’utente; ad esempio, se nota che ogni mercoledì viene ordinata la pizza, potrebbe proporre automaticamente l’ordine prima di cena, e grazie all’integrazione con servizi di terze parti può prenotare appuntamenti, verificare la disponibilità di biglietti per eventi e persino effettuare acquisti in base alle offerte disponibili su Amazon, utilizzando come sempre il Wi-Fi di casa (su SOSTariffe.it si possono trovare le offerte più convenienti per Internet, per chi volesse avvalersi di questi servizi quando Alexa+ arriverà in Italia).

Il passo più ambizioso riguarda il riconoscimento della voce e del tono emotivo. Amazon sostiene che Alexa+ sia in grado di rilevare variazioni nell’intonazione per adattare le risposte al contesto emotivo dell’utente. Ad esempio, se una richiesta viene formulata con tono stressato, Alexa potrebbe offrire un’interazione più rassicurante (ma sarà poi vero che sarà in grado di distinguere le sfumature emotive, e soprattutto, non c’è il rischio che si aumenti la quantità di dati sensibili – come l’umore, appunto – all’ampia quantità di quelli già dati al dispositivo?).

Le demo mostrate finora indicano un netto miglioramento rispetto alle versioni precedenti, ma rimane da vedere come Alexa+ si comporterà in scenari reali; il rischio è che, come accaduto con altri assistenti basati su AI generativa, emergano errori imprevisti, fraintendimenti o difficoltà nell’interpretare richieste complesse. La vera prova arriverà quando gli utenti testeranno quotidianamente il servizio e ne verificheranno l’affidabilità.

l ruolo di Alexa+ nella gestione della vita quotidiana

L’obiettivo dichiarato di Alexa+ è trasformare l’assistente vocale in un agente AI capace di eseguire compiti complessi, riducendo al minimo l’intervento umano. L’integrazione con servizi esterni è un elemento chiave di questa evoluzione: Alexa+ può prenotare un tavolo al ristorante, ordinare cibo a domicilio con Grubhub, chiamare un Uber, acquistare biglietti per eventi su Ticketmaster o organizzare un viaggio basandosi su recensioni di Tripadvisor. Con tutte le perplessità del caso: le “allucinazioni” dell’IA, un fenomeno già noto in altri modelli generativi come ChatGPT e Gemini, fanno sì che in teoria gli assistenti possano generare risposte convincenti ma errate, creando situazioni problematiche quando si affidano a dati imprecisi. OpenAI e Google hanno già affrontato episodi di risposte fuorvianti nei loro chatbot, e nulla garantisce che Alexa+ non possa incorrere negli stessi problemi. Un assistente che fraintende una prenotazione o ordina prodotti sbagliati può essere, sì, qualcosa di sinistramente simile al robot del film di Kubrick.

Un’altra innovazione è la gestione intelligente della spesa, che non si limita a compilare una lista di acquisti; durante una delle demo, Amazon ha mostrato come Alexa+ possa confrontare prezzi tra diversi supermercati partner e selezionare automaticamente le offerte migliori, un aspetto che potrebbe rivelarsi cruciale in un periodo di inflazione crescente, rendendo l’IA non solo un supporto per la comodità, ma anche uno strumento per ottimizzare le spese domestiche.

Anche sul fronte della casa intelligente Alexa+ compie un salto qualitativo: è in grado di monitorare i dispositivi connessi e fornire suggerimenti personalizzati. Ad esempio, se il termostato Nest registra un consumo anomalo, Alexa+ può proporre di abbassare la temperatura o spegnere gli elettrodomestici non utilizzati. O, ancora, la sicurezza domestica: grazie all’integrazione con Ring, l’assistente può analizzare le immagini delle telecamere e segnalare attività sospette, offrendo una sorta di “sorveglianza autonoma” senza richiedere l’intervento manuale dell’utente.

Amazon ha garantito che l’IA rispetterà le impostazioni personalizzate, ma la necessità di raccogliere enormi quantità di dati per funzionare al meglio potrebbe generare preoccupazioni. Se l’assistente è in grado di ricordare le abitudini alimentari, le preferenze di viaggio o le routine quotidiane, chi garantisce che queste informazioni non vengano utilizzate per scopi commerciali o pubblicitari? Il successo o il fallimento della nuova Alexa dipenderanno dalla sua capacità di mantenere un equilibrio tra efficienza e rispetto della privacy, senza trasformarsi in un’entità troppo invasiva nella vita dell’utente.

Fonti:

https://techcrunch.com/2025/02/26/amazon-alexa-can-do-your-grocery-shopping-too/
https://techcrunch.com/2025/02/26/amazon-unveils-a-new-and-improved-alexa-alexa/ https://techcrunch.com/2025/02/26/with-alexa-amazon-makes-an-intriguing-play-in-the-consumer-agent-space/
https://www.statista.com/chart/23943/share-of-us-adults-who-own-smart-speakers

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