Non mollano i Paesi Ue sull’abbattimento dell’Iva per i libri digitali dopo la sentenza della Corte di Giustizia Ue del 5 marzo con la quale è stata bocciata l’aliquota ridotta adottata da Francia e Lussemburgo a partire dal 2012.
E’ di oggi la notizia che i Ministri della Cultura di Italia, Francia, Germania e Polonia hanno indirizzato alla Commissione Europea una dichiarazione congiunta perché la Ue si impegni a superare “l’ingiustificata discriminazione fiscale nei confronti degli eBook”.
I Ministri chiedono all’Ue di “proporre senza indugio un’evoluzione nella legislazione europea, per consentire aliquote Iva ridotte per tutti i libri, siano essi a stampa o digitali”.
Dopo la sentenza dell’alta corte europea, l’Italia si trova in una posizione difficile, avendo abbattuto al 4% l’Iva sui libri elettronici a partire dal 1° gennaio 2015.
Il governo ben sapeva del rischio al quale andava incontro ma ha deciso di andare avanti lo stesso. Dal Ministero alla Cultura si spiegava che la differenza dell’Italia rispetto agli altri casi europei consiste nel fatto che la norma Franceschini non interviene per modificare l’elenco di beni soggetti a Iva agevolata ma, in via interpretativa, per ricondurre a una categoria già esistente – quella dei libri – un’ipotesi specifica (il supporto elettronico) che altrimenti rischierebbe di venire discriminata sotto il regime fiscale.
Questo, secondo il Ministro, escluderebbe un intervento della Ue contro l’Italia.
Nella dichiarazione congiunta del Ministro Dario Franceschini e dei colleghi Fleur Pellerin per la Francia, Monika Grutters per la Germania e Małgorzata Omilanowska per la Polonia, si spiega che “quale che sia la sua forma, digitale o stampata è il contenuto che definisce il libro, non il modo in cui il lettore ne ha accesso. Un libro è un libro, non importa in quale forma si presenti”.
I Ministri sono convinti della necessità di applicare le medesime aliquote Iva ridotte per i libri digitali e quelli a stampa e chiedono alla Ue precisi impegni in vista del Mercato Unico Digitale.
“In un momento in cui la Commissione Europea sta per svelare la strategia per un Mercato Unico Digitale – concludono i Ministri – l’Europa deve contare sulle risorse digitali per promuovere un più ampio accesso alla conoscenza, alla cultura e alla promozione della diversità culturale. Attraverso l’inclusione di questa evoluzione nella Strategia europea, da noi fortemente sostenuta e difesa, si porrà fine alla discriminazione ingiustificata nei confronti degli eBook”.
A livello europeo la situazione è però complicata perché alcuni Paesi si sono messi di traverso, ma da tempo l’industria degli editori chiede a Bruxelles di prendere una posizione decisa, un libro è un libro a prescindere dal supporto sul quale si legge.