Amazon finisce sotto la lente della Commissione Ue che ha annunciato oggi di aver aperto un’indagine formale sulle pratiche commerciali del gruppo americano nella distribuzione degli eBook.
La Ue informa che in modo particolare saranno approfonditi gli accordi della compagnia di Jeff Bezos con le case editrici.
Tutte quelle clausole, quindi, che obbligano gli editori a informare Amazon dell’esistenza di condizioni più favorevoli o diverse concesse ai competitor in modo da assicurargli un trattamento uguale se non migliore.
Margrethe Vestager, Commissario Ue alla Concorrenza, ha dichiarato: “Amazon ha sviluppato un forte business che offre un servizio completo ai consumatori, anche per quanto riguarda i libri elettronici”.
“La nostra indagine – ha aggiunto – non intende mettere in discussione questo risultato. Tuttavia è mio dovere garantire che gli accordi conclusi da Amazon con le case editrici non danneggino i consumatori impedendo ad altri distributori di eBook di innovare e competere efficacemente con Amazon. La nostra indagine ci dirà se i nostri timori sono fondati”.
Amazon è più volte finita nel mirino del governo francese che a più riprese ha accusato la società di dumping.
Pratiche contro le quali si sono scagliati alla Fiera di Francoforte diversi editori che hanno definito la strategia dell’azienda ‘troppo aggressiva’.
In passato sotto la lente dell’Antitrust europeo è finita anche Apple, sempre per gli accordi stretti con gli editori sul mercato eBook.
L’indagine si è chiusa nel 2012 con l’impegno di Apple e degli editori coinvolti a rimuovere le condizioni ritenute anti-competitive.
Negli Usa il gruppo di Cupertino è stato accusato di cartello e condannato per aver complottato con le case editrici.
Nel caso di Amazon, la Ue teme che le eventuali clausole imposte ai contratti abbiano reso più difficile per gli altri distributori di eBook di concorrere con nuovi prodotti e servizi innovativi.
Obiettivo di Bruxelles è quindi esaminare queste disposizioni che avrebbero potuto limitare la concorrenza, riducendo anche la scelta dei consumatori.
Se l’esistenza di queste pratiche fosse confermata dalle indagini, Amazon avrebbe violato le norme antitrust Ue che vietano gli abusi di posizione dominante e le pratiche commerciali restrittive.