Iva ed eBook, argomento centrale della Buchmesse di Francoforte dove il Ministro alla Cultura, Dario Franceschini, ha rilanciato sulla necessità di equiparare le aliquote tra carta e digitale di cui si discuterà in occasione del vertice formale Ue in programma il mese prossimo.
“Stiamo lavorando ai documenti conclusivi del Consiglio dei ministri della Cultura europei del 25 novembre – ha detto Franceschini – per arrivare a una posizione unanime o quantomeno la più condivisa possibile per equiparare l’Iva sugli eBook a quella dei libri cartacei”.
Un provvedimento ormai necessario, quello sui libri digitali, che non solo ha aperto un forte dibattito ma che ha messo la Commissione Ue nella condizione di non poter più rimandare un proprio intervento, tanto più che le previsioni ci dicono che entro il 2018 un libro venduto su quattro sarà digitale. Segno che proprio dagli eBook potrebbe arrivare una spinta alla ripresa per l’editoria.
A conferma di ciò questa mattina a Francoforte l’Associazione italiana editori (Aie) ha presentato il Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2014, dal quale emerge che il mercato dell’editoria digitale cresce, ma il quadro resta difficile e con molti segni negativi.
I numeri parlano di un’editoria digitale che nel 2013 arriva a pesare il 3% del mercato. Tanti eBook scaricati e letti che però producono fatturati ancora modesti: non si arriva a 40 milioni di euro, complice anche l’Iva al 22% per i libri digitali, a fronte del 4% per i libri cartacei.
Situazione questa che gli editori italiani denunciano da tempo, spiega l’Aie in una nota, chiedendo la parificazione delle aliquote, oggi diverse in base alla direttiva europea 2006/112/CE, e un intervento del governo sfruttando anche la presidenza italiana del semestre europeo e l’insediamento della nuova Commissione Europea, alla quale spetta l’eventuale proposta di modifica della normativa.
A questo scopo è stata lanciata una grande campagna di comunicazione su tema ‘Un libro è un libro’ che coinvolgerà tutto il mondo del libro, dagli autori ai lettori.
“Trovo giusto e condivido pienamente lo slogan della campagna #unlibroèunlibro”, ha dichiarato Franceschini, aggiungendo: “Solo qualche mente burocratica può pensare che l’eBook sia un gioco o un formato tecnologico”.
Linea condivisa dal presidente dell’Aie, Marco Polillo, ha osservato: “Continuare a considerare il libro elettronico al pari di un servizio digitale è una scelta che penalizza la diffusione della cultura e lo sviluppo della lettura”. “Il ministro Franceschini ha fatto sua questa battaglia. Noi editori ci impegniamo ad aiutarla”.
L’urgenza di un intervento è data anche dai dati negativi che riguardano l’Italia. Secondo l’Aie, infatti, lo scorso anno il mercato si è contratto ulteriormente (-4,7%) e i lettori sono ulteriormente diminuiti (-6,1%). Si registra un andamento negativo – per la prima volta – nel numero di titoli pubblicati (-4,1%); diminuiscono le copie vendute (-2,3%) e parallelamente calano i prezzi di copertina, sia dei libri di carta (-5,1%) che degli eBook (-20,8%).
Per il 2014 le prospettive restano fosche: nei primi sei mesi dell’anno i dati Nielsen parlano di un mercato del libro che perde ancora il 6,6% per quanto riguarda il valore (-33,7 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2013) e si arriva fino al -9% per quanto riguarda i volumi (-3,7milioni di copie vendute rispetto al primo semestre 2013).