Grande impennata della lettura in Italia. E’ quanto emerge dai dati Istat presenti oggi secondo i quali lo scorso anno il 42% delle persone di 6 anni e più (circa 24 milioni) ha letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti l’intervista per svago. Il dato appare stabile rispetto al 2014, dopo la diminuzione iniziata nel 2011.
Per Federico Motta, presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE), “Questo 2016 si apre con una buona notizia: finalmente torna a crescere la lettura di libri in Italia. Questo ci sprona ancor di più a contribuire in ogni modo per invertire la tendenza: si può fare qualcosa, non è lecito arrendersi e se si agisce insieme, in una logica di sistema, i risultati arrivano”.
Interessante evidenziare che sono 4,5 milioni le persone che hanno letto o scaricato libri online o eBook negli ultimi tre mesi: l’8,2% della popolazione complessiva e il 14,1% delle persone che hanno navigato in Internet da settembre alla fine dell’anno.
“I dati non possono purtroppo essere sommati – ha precisato Motta – ma l’insieme di questi due indicatori è interessante. Così come è significativo che il 6% di chi non ha libri in casa dichiari di aver letto libri on line o ebook”.
“Continueremo a lavorare per mobilitare tutta la società civile intorno al libro e alla lettura – ha concluso Motta –. Le fasce giovani e anche quella dei laureati e dei manager hanno bisogno di un’attenzione particolare”.
L’indagine evidenzia una ricomparsa del segno positivo: +1,7% rispetto al 2014. Oggi legge in media almeno un libro – di carta – all’anno il 42% degli italiani con più di 6 anni (era il 41,4% l’anno scorso): si sono recuperati circa 412 mila lettori.
In quattro anni la spesa per libri e giornali in calo del 18%
Nel 2014, le famiglie italiane hanno speso 3.339 milioni di euro per libri e 5.278 per giornali, stampa e articoli di cancelleria: rispettivamente 11 e 18 euro al mese, lo 0,4 e lo 0,6% della loro spesa complessiva. Tra il 2010 e il 2014 la spesa delle famiglie per libri, giornali e periodici si è contratta del 18%. La riduzione risulta molto più alta di quella registrata complessivamente per l’acquisto di beni (6%).
I più giovani leggono di più
La quota di lettori, osserva Istat, risulta superiore al 50% della popolazione solo tra gli 11 e i 19 anni e nelle età successive tende a diminuire; in particolare, la fascia di età in cui si legge di più è quella dei 15-17enni.
L’ambiente familiare è un fattore determinante: si stima che legga libri il 66,8% dei ragazzi tra i 6 e i 14 anni con entrambi i genitori lettori e solo il 30,9% di quelli con genitori che non leggono libri.
Al Sud si legge meno
La lettura continua ad essere molto meno diffusa nel Mezzogiorno. Nel Sud meno di una persona su tre (28,8%) ha letto almeno un libro mentre nelle Isole i lettori sono il 33,1%, in aumento rispetto al 31,1% dell’anno precedente.
Si legge di più nei comuni centro di aree metropolitane, dove la stima della quota di lettori è al 51% (è il 38,1% nei comuni con meno di 2.000 abitanti).