L’automobile che appare nell’immagine qui sopra è una Fiat ‘Stanguellini 1100 S Ala D’Oro – 1943’. Disegnata dal modenese Vittorio Stanguellini, il suo successo commerciale – coerentemente con l’economia dei tempi di guerra – è stato modesto. Ne furono prodotti solo 15 esemplari. È ricordata soprattutto per il singolo grande faro ‘monocolo’ posto sul cofano.
La ‘dinastia’ Stanguellini ebbe un lungo e stretto rapporto con l’automobilismo, a partire dal nonno di Vittorio che fondò una società di ingegneria nel 1879. Tra l’altro, la famiglia fu la prima di Modena a registrare un’automobile, nel 1910, con la targa ‘MO 1’. Vittorio iniziò preparando le auto di altri marchi – Maserati, Alfa Romeo e Fiat – per le corse. Fu amico e rivale di Enzo Ferrari alla fine degli anni Venti. Più tardi, nel 1938, formò la Squadra Corse Stanguellini e trovò immediatamente successo quando, nello stesso anno, modificò una Maserati 6CM che vinse la Targa Florio.
La Fiat- almeno in sé – è oramai da decenni nota soprattutto per la produzione di auto ‘economiche’, a partire dalle Fiat 600 e 500, la prima del 1955 e la seconda, la ‘sorellina’, nata due anni più tardi, nel 1957. Erano le auto del Boom Economico, le due compatte che “hanno insegnato agli italiani a guidare”.
La decisione della società torinese di focalizzarsi sulle ‘auto di massa’ risale alla fine della Seconda guerra mondiale, quando l’Italia si trovò in una situazione economica davvero precaria e l’azienda, all’epoca guidata da Vittorio Valletta, decise di sviluppare una vettura che in linea di massima fosse alla portata di tutti. Fu una scelta che influisce tuttora sulla sua produzione, con modelli come la Panda e anche la nuova 600 elettrica.